All’interno della puntata di Apriti Millennio in onda ieri su Radio Digiesse con il nostro Pierfranco De Marco, l’intervento del Segretario Regionale PD Basilicata Raffaele La Regina. Argomento: la mozione di sfiducia presentata dai Pd e M5S nei confronti del Presidente regionale il Gen. Vito Bardi. Ascolta il contributo audio:
I consiglieri regionali del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle Basilicata, Roberto Cifarelli, Marcello Pittella, Gianni Leggieri, Carmela Carlucci e Gianni Perrino, hanno depositato oggi la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della giunta regionale Vito Bardi.
Secondo il gruppo di opposizione, “l’avvicendamento all’interno del governo regionale è la conseguenza di una crisi politica tra le forze di maggioranza che ha causato l’inevitabile paralisi amministrativa nonché il fermo dei lavori del Consiglio e delle stesse Commissioni consiliari permanenti”. Per i consiglieri “il difficile periodo che attraversa il nostro Paese, con le preoccupanti ripercussioni sulla vita e sui redditi delle famiglie e delle imprese lucane, non consente di proseguire l’attività in Consiglio regionale in un clima di perenne incertezza“.
“La società lucana e le sue componenti sociali, culturali ed economiche non possono permettersi la precarietà di un governo regionale, ancor di più in una fase di crisi economica e sociale – è scritto nella mozione – le comunicazioni del presidente della giunta regionale nella seduta del Consiglio del 15 marzo, non hanno risolto i motivi della profonda crisi in cui versa la maggioranza di governo regionale, nonché l’indeterminatezza del punto di caduta politico relativo alla tenuta della maggioranza stessa”.
A convincere ancora di più i consiglieri di opposizione, anche gli interventi critici e le relative defezioni di una parte della stessa maggioranza, in riferimento specifico a Fratelli d’Italia. “La delicatezza del momento storico richiede forte stabilità e coesione politica”. Per queste ragioni “riteniamo che non sussistano più le condizioni per il prosieguo della legislatura in quanto, a seguito dell’azzeramento della giunta e della conseguente ricomposizione, ne sono venuti meno i presupposti politici e numerici”, concludono i consiglieri.