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CALABRIA. SCALEA. ACCOGLIENZA PROFUGHI UCRAINI. PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’IC CALOPRESE E IL PUNTO LUCE

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Accogliere a scuola i giovanissimi profughi ucraini non è un compito semplice, c’è bisogno di mediatori linguistici e culturali, ma anche di personale che si occupi dell’accoglienza, della formazione e dell’insegnamento della lingua italiana. Le carenze sono tante e ancora una volta sono le associazioni di volontariato che stanno garantendo “la normalità”.

Va in questo senso il protocollo d’intesa tra il Punto Luce di Scalea e l’istituto comprensivo “Caloprese” di Scalea. Sono al momento una settantina i profughi, di età compresa tra i 4 e i 18 anni, che vengono seguiti dal Punto Luce, grazie anche a una rete di mamme, costituitasi spontaneamente e che sta facendo più del dovuto.

Pertanto, il protocollo d’intesa non fa altro che celare una situazione paradossale, ossia il silenzio della Regione Calabria.

“Infatti – ci ha spiegato Angelo Serio, dell’associazione Gianfrancesco Serio – circa un mese fa molte scuole hanno risposto una circolare regionale, con la speranza di un invio rapido anche di mediatori culturali e linguistici, ma ancora nulla. Si tratta di un’urgenza a cui bisogna dare subito risposta, il volontariato può arrivare fino a un certo punto”.

Al momento, presso il Punto Luce di Scalea si è dato avvio anche a corsi di italiano per i profughi ma, come detto, ancora una volta è il volontariato che sta facendo molto.

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