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21 Marzo. Scalea celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia

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Coincide con la data convenzionale dell’equinozio di primavera, 21 Marzo, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia voluta e celebrata da Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie.

Da 29 anni, nelle città italiane, sono organizzati cortei, manifestazioni e altre iniziative per ricordare coloro che si sono opposti alla mafia sacrificando la propria vita agli ideali di libertà e giustizia sociale ma anche purezza e bellezza come i giornalisti Peppino Impastato e Giancarlo Siani; don Pino Puglisi e don Peppe Diana, preti antimafia; Lea Garofalo, Maria Chindamo, Natale De Grazia, Giuseppe Tizian, Giovanni Losardo. Tutti uccisi da mafie con nomi diversi ma tutte accomunate dall’onnipotenza fino a decidere della vita, del lavoro e della salute di persone innocenti o impegnate a combattere. Da 29 anni nella Giornata della Memoria e dell’Impegno vengono ricordate le vittime innocenti di mafia leggendone i nomi, uno per uno, riuniti in elenchi sempre più lunghi, affinché non si perda la memoria di quelle persone che con coraggio si sono erette, spesso da sole, contro un potere troppo più grande e opprimente.

A Scalea, oggi giovedì 21 marzo, enti, associazioni e scuole del territorio celebrano la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie con una memoria collettiva “La Calabria non è mafia, ma…” con i contributi scritti dai gruppi Fuoriclasse in Movimento degli istituti comprensivi di Tortora, Praia a Mare, Scalea e Santa Maria del Cedro.

La giornata prosegue alle 10.00 presso lo Stadio Comunale “Longobucco” per ricordare Domenico Dodò Gabriele ucciso a soli 11 anni proprio su un campo da calcio alla periferia di Crotone mentre giocava a calcetto. Bersaglio dell’agguato era un esponente della mafia locale ma i sicari spararono all’impazzata, incuranti dei bambini che si trovavano in campo colpendo Dodò alla testa e ad altri organi vitali, pregiudicandone la sopravvivenza.

Alle 15.00 il ritrovo all’interno del Liceo Scientifico Pietro Metastasio di Scalea per ricordare Rita Atria e Gianluca Congiusta, ucciso a 32 anni il 24 maggio 2005 a Siderno mentre rientrava a casa dopo il lavoro, freddato da esponenti di alcuni clan per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Rita Atria, morta a 17 anni, dopo l’attentato di via d’Amelio dove morì il magistrato Paolo Borsellino grazie al quale divenne testimone di giustizia. Si suicidò per non cadere nelle mani di quella mafia che l’avrebbe sottomessa o zittita per sempre.

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