“Vite di Cristallo”. Francesca Lagatta ha voluto festeggiare nella “sua” Praia a Mare la vittoria del premio Zanibelli
“Ho voluto festeggiare con voi, ripartendo da dove ho cominciato quindici anni fa la mia avventura nel mondo del giornalismo. Qui sono nata, qui mi sono cresciuta e formata”. Francesca Lagatta, giornalista di LaC News, nonché scrittrice, ha iniziato così l’incontro tenutosi sabato 16 novembre, presso il Palazzo delle Esposizioni di Praia a Mare.
Al centro, il suo libro “Vite di Cristallo”, che, il 22 ottobre scorso, ha ricevuto, a Roma, il prestigioso premio “Angelo Zanibelli – La parola che cura”. L’opera narra la storia di Emanuele De Bonis, morto a Scalea l’uno settembre 2023, all’età di 49 anni, a causa delle degenerazioni dell’adrenoleucodistrofia, malattia con cui ha convissuto per 41 anni.
Un libro toccante che è risultato il migliore delle 131 opere candidate all’edizione 2024 del premio Zanibelli. A giudicarlo come tale una giuria d’eccezione, presieduta da Gianni Letta e composta, tra gli altri, dal ministro della Salute Orazio Schillaci, dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal direttore Farmindustria Enrica Giorgetti.
Ma nel libro viene racconta soprattutto la storia di una madre coraggiosa, Anna Cervati. La sua lotta per rendere più dignitosa la vita di suo figlio è stata dura, soprattutto in una Calabria in cui le carenze sanitarie hanno sempre reso più difficili le cose; ma, a peggiorare il quadro, il fatto che questa malattia fosse ancora sconosciuta ai più fino agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso.
Alla serata hanno anche partecipato gli assessori del Comune di Praia a Mare, Isabella Bencardino, Elisa Selvaggi e Maria Pia Malvarosa. La storia di Emanuele e di Anna sta aprendo anche nuovi progetti e iniziative. “La preoccupazione di molte mamme che continuano a vivere la mia stessa situazione – ha detto Cervati – è sempre una: chi si prenderà cura di mio figlio se dovessi morire?”.
Una domanda che si pongono quotidianamente coloro i quali vivono, dalla mattina alla sera, vicino a una persona non autosufficiente. L’obiettivo è lavorare sull’istituzione di un centro, anche in Calabria, che si occupi di questa problematica che non può più essere presa sottogamba.