Reggio Calabria. “97 arresti in 14 province”. Colpo alla ‘ndrangheta e al traffico di droga
Da Reggio Calabria a Torino per un totale di 97 arresti. Questo il blitz messo in piedi dai Carabinieri nella notte appena trascorsa, quella tra martedì 20 e mercoledì 21 maggio, e che ha interessato ben 14 province, tra cui quelle calabresi di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia. Le forze dell’ordine hanno inflitto un duro colpo alla ‘ndrangheta, attraverso un’articolata indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Al centro il traffico di stupefacenti. Gli inquirenti hanno messo in evidenza un vero e proprio monopolio, costituito grazie alla costruzione di una struttura stabile e organizzata attraverso solide alleanze tra cosche della provincia.
Il comunicato stampa dei Carabinieri
Dalle prime luci dell’alba, a Reggio Calabria, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Nuoro, Bologna, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Roma, Rimini, Verona, Agrigento e Torino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati in fase esecutiva dai militari dei Comandi Provinciali competenti per territorio, dal ROS, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e Sicilia, dal 14° Battaglione “Calabria”, dal Nucleo Cinofili e 8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia ed inoltre con il supporto dell’unità ICAN (Interpol Cooperation Against Ndrangheta) dello S.C.I.P. per gli aspetti di cooperazione internazionale di Polizia, stanno eseguendo una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giuseppe Lombardo.
Interessate alcune tra le più importanti cosche di ‘ndrangheta i cui sodali sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno all’associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, scambio elettorale politico mafioso e detenzione e porto di armi.
I procedimenti penali, che si trovano in fase di indagini preliminari e fatte salve quindi le diverse valutazioni nelle fasi successive, hanno previsto:
l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare emesse dall’ufficio GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della DDA, nei confronti di 97 indagati;
il sequestro preventivo di due società – attive nella ristorazione e nell’edilizia – ritenute riconducibili agli indagati e utilizzate per favorire le attività illecite dell’associazione.
Tra le principali accuse vi è quella di aver gestito in regime di monopolio il traffico di stupefacenti attraverso una struttura stabile ed organizzata, frutto di “un’alleanza” tra le cosche della provincia, sovraordinata alle singole articolazioni e a queste complementare.