Se vuoi essere “green”, non devi solo dirlo ma soprattutto farlo, magari mettendo da parte qualcosa “dell’immediato profitto”, in favore di un messaggio sociale che ripagherà nel tempo. È una sfida non facile, ma guai arrendersi. Questa, in sintesi, la riflessione che ha portato Biagio Riccardi, ventiduenne praiese, a rendere il suo B&B ecosostenibile.
Il suo “Ravè” ha già ricevuto alcune importanti certificazioni, manca poco per raggiungere il fatidico “cento per cento”. Lontano dal centro, posto tra gli ulivi, in località Viscigliosa, e pronto a dotarsi di un’area verde che sorgerà su un terreno di quasi cinquecento metri quadri, il B&B di Riccardi nasce da un’idea sorta proprio nel bel mezzo della città in cui Biagio si reca per frequentare l’Università: Roma.
“Tra smog e rumore, tra chiasso e bellezze che spesso vengono maltrattate, mi sono detto che è inutile lamentarsi se poi non si fa nulla di concreto per l’ambiente; ed eccomi qui. Questa struttura – ci dice – già c’era, io l’ho solo modificata”. Ma come detto, ecosostenibile non vuol dire solo intervenire sulla struttura, ossia pannelli fotovoltaici o modifiche agli impianti elettrici e idraulici per evitare sprechi; ma significa anche adottare dei comportamenti come l’eliminazione della plastica, utilizzando per esempio bottiglie in vetro con tappi di sughero; usare prodotti per la pulizia delle stanze e anche per l’igiene personale che non inquinino; adottare il chilometro zero.
Infatti, qui la colazione è a base di dolci fatti a mano, con confetture prodotte con frutti raccolti dietro l’angolo e lavorati artigianalmente. “Di tutto ciò – ci dice Biagio – si occupa la mia collaboratrice Amelia Mazzillo, che attraverso il suo amore per la nostra tradizione gastronomica, mi ha fatto scoprire tante cose”.
Ravè prende il nome dall’antico ulivo “Perciasacchi” che popola la nostra costa, in esso si racchiude la tradizione e la necessità della sostenibilità. Tutto questo è possibile, basta iniziare.
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