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Libere Di Scegliere. Il secondo memoriale dedicato a Ilaria Sollazzo, vittima di femminicidio, pone l’accento sulla libertà di scelta delle donne

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Sono passati due anni dal 2 Ottobre 2022 quando non solo la città di Scalea, ma tutto un territorio, fu scosso dalla notizia del femminicidio di Ilaria Sollazzo. L’ennesima donna uccisa in quanto donna che voleva riappropriarsi della libertà di scelta, della libertà di intraprendere un nuovo percorso di vita. Il femminicida l’ha privata di questa libertà, scaricandole addosso cinque colpi di pistola fino a sfigurarne il volto, prima di rivolgere l’arma verso se stesso. Un omicidio annunciato da tanti segnali che spesso non si colgono e che, in tutta Italia, portano in media ad un femminicidio ogni tre giorni. La violenza di genere, che ancora viene trattata in maniera emergenziale, è invece un fenomeno strutturale e culturale. Le misure repressive e punitive esistono e in Italia funzionano meglio che in altri Paesi, è vero, ma ancora troppo poco si investe in prevenzione ed educazione: educazione all’affettività; educazione alla non violenza, al rispetto delle scelte altrui. Un’educazione che deve iniziare, necessariamente, da un’età precoce per cambiare davvero la società e restituire alle donne la libertà di scelta che ogni essere umano dovrebbe poter avere.

All’interno della sala consiliare del Comune di Scalea, è andato in scena mercoledì 2 Ottobre 2024, “Libere di Scegliere”, secondo memoriale dedicato a Ilaria Sollazzo organizzato dall’Associazione contro la violenza di genere a lei intitolata. Il memoriale ha visto un momento formativo in mattinata all’interno del Liceo Scientifico P. Metastasio di Scalea e un convegno per sensibilizzare contro la violenza domestica ma anche per ricordare Ilaria ed elaborare insieme il dolore che ancora sente l’intera comunità. Alla tavola rotonda hanno partecipato il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta e la vicesindaca Annalisa Alfano ricordando come il comune di Scalea proprio per educare e formare contro il femminicidio, ha preso la contrastata decisione di indire il lutto cittadino solo in occasione dei funerali di Ilaria. Tiziana De Bonis, presidente dell’Associazione Antiviolenza “Ilaria Sollazzo”, ha raccontato quella che è stata una scelta istintiva e immediata di mutuare il nome di quella che era l’Associazione Tina Lagostena Bassi.  Il criminologo Sergio Caruso ha spiegato che ogni comportamento violento è sempre pre-annunciato da avvisaglie che non si colgono o non si vogliono cogliere, non esiste alcun raptus come troppo spesso vengono “spiegati” i casi di femminicidio. Maria Pia Sollazzo, sorella di Ilaria, che ha ricordato la sorella ma anche invitato la comunità intera, ogni uomo, ogni donna e ogni mamma, a non rimanere in silenzio quando si colgono comporamenti violenti. Presente anche il Cinecircolo Maurizio Grande, con il Direttore Artistico Francesco Presta, che ha proposto il cortometraggio “Sola in Discesa” di Claudia Di Lascia e Michele Bizzi, un film che in 6 minuti circa mostra tutti gli abusi, tutte le violenze e tutte le discriminazioni che una donna subisce nell’arco della sua vita. A moderare la giornalista Fabrizia Arcuri che ha riportato alla memoria quella che è stata la più grande strage femminicida avvenuta in Italia, in Calabria, a Buonvicino, nel 1996 e in cui furono uccise sei persone tra cui una bimba di soli 11 anni.

Il pomeriggio si è aperto con il passo di danza di Emilia Calabrò sulla canzone “Rose spezzate” di Anna Tatangelo e si è chiuso con la proiezione del videoclip “In nome di ogni donna” di Mariella Nava, canzone candidata a “Musica per i Diritti Umani” di Amnesty International Italia su cui è intervenuta la fisarmonica di Salvatore Cauteruccio. Presenti anche le ragazze e i ragazzi del Punto Luce di Scalea che hanno portato un cartellone contro la violenza di genere.

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