Le stelle del cinema italiano sotto le stelle di Scalea. Il Mediterraneo Festival Corto incanta e stupisce
Sono stati giorni carichi di emozioni quelli del Mediterraneo Festival Corto che per la XIII edizione spicca il volo proponendo mostre fotografiche, Dopofestival in musica e approfondimenti culturali oltre alle serate di premiazione dei cortometraggi, da sempre impreziosite da un alto profilo culturale.
Al Grand Hotel De Rose di Scalea, la mostra fotografica di Katia Grosso, offre uno spaccato dal set de L’Ultimo Re, film del 2009 diretto da Aurelio Grimaldi, sceneggiato e prodotto da Isabel Russinova, che è anche protagonista, e Rodolfo Martinelli Carraresi. Girato tra il Monastero e i Ruderi di Cirella, i boschi di Grisolia, la spiaggia della Riviera dei Cedri, il film ha dimostrato come la nostra meravigliosa terra di Calabria si presti ad accogliere set di alto livello, offrendo al cinema i suoi straordinari paesaggi.
Di paesaggio abbiamo parlato con il Commissario Straordinario della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande e con Francesco Porcari del C.d.A. della Lucana Film Commission. I due enti hanno stretto un rapporto di collaborazione proprio dal palco del Mediterraneo Festival Corto che, dal 30 novembre al 2 dicembre, volerà proprio in Basilicata, a Bernalda, per un’edizione invernale cui parteciperanno di diritto i cinque finalisti nelle sezioni Fiction, Animazione, Diritti Umani – Amnesty International, Scuole Cinematografiche e Scuole Istituzionali.
“Sempre più difficile fare una scelta tra la rosa dei finalisti” afferma la giuria, presieduta dall’attrice e regista Eleonora Ivone. “Il livello cresce di anno in anno, pareggiando tutti i film ad una qualità ottima” dice la Ivone. Dello stesso avviso la Madrina Anna Bonaiuto che per la prima volta ha partecipato al Mediterraneo Festival Corto rimanendo incantata dallo spessore culturale oltre che dalle location che lo hanno accolto.
Un bilancio positivo anche per il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta. La città ha volentieri accolto il Festival per la prima volta nella splendida cornice di Piazza Spinelli e del Chiostro di Palazzo Spinelli venendo in contatto con una realtà di alto profilo culturale e con messaggi importanti veicolati dai cortometraggi premiati.
Dalle problematiche vissute dagli anziani soli, alla guerra che riempie le pagine di cronaca quotidiana, ai diritti umani negati tanto alle donne quanto agli uomini in Iran, fino ad un Paese che può apparire lontano come il Perù ma le cui storie drammatiche sono molto vicine a quelle di alcune città italiane.
Ai nostri microfoni anche la Direttrice della Scuola di Cinema di Napoli, Roberta Inarta, con cui abbiamo sottolineato le difficoltà che spesso le scuole del settore si trovano a vivere e ad affrontare ma il cui lavoro per riavvicinare i giovani alle discipline teatrali e cinematografiche. Discorso che abbiamo fatto sempre dai nostri microfoni con Rosy Trapa, insegnante e Presidente di Giuria per le scuole istituzionali che proprio dal palco del Mediterraneo Festival Corto ha affrontato la problematica nei confronti dei più giovani.
Con Antonio De Caprio invece, abbiamo parlato di territorio, con la Birra Cala artigianale e calabrese, sponsor del Festival, presente e apprezzata dalle attrici e dagli attori che hanno brindato al Festival con le Muse al cedro, al peperoncino e al caffè.
Nel pomeriggio Dario Pontuale ha rapito il pubblico parlando di Italo Calvino partendo dal Barone Rampante come diritto alla difesa mentre Eugenio Attanasio ci ha restituito un quadro del lavoro del documentarista Vittorio De Seta. Il Maestro Roberto Villa, nel Chiostro di Palazzo Principi Spinelli, ci ha invece raccontato dei giorni sui set di Pier Paolo Pasolini e Alberto Sordi di cui ha esposto le foto dal set di “Finché c’è guerra c’è speranza”.
La foto in evidenza è di Katia Grosso: Emanuele Vezzoli e Annalisa Insardà con le simpatiche incursioni radiofoniche