LE COMUNITÀ DI DIAMANTE E MARATEA UNITE NELLA FEDE PER SAN BIAGIO

Diamante torna a festeggiare il compatrono della città, San Biagio, titolare della seconda Parrocchia oltre quella intitolata all’Immacolata Concezione. Lo fa attraverso momenti di aggregazione importanti per adulti e bambini, ritrovando anche l’unione con la comunità di Maratea, città che vede in San Biagio il Santo Patrono. Da qualche anno a questa parte, la comunità marateota è presente a Diamante nei giorni dedicati alla celebrazione del Santo così come la comunità adamantina è presente a Maratea nei giorni di maggio in cui si commemora la traslazione delle reliquie di San Biagio, custodite nella Basilica dedicata sul monte omonimo della città lucana e in parte anche a Diamante all’interno della Chiesetta dedicata al Santo di Sebaste.

“Bisognava ritrovare un momento di comunione fraterna sotto lo sguardo di San Biagio” dice Don Donato Partepilo, parroco della Parrocchia di San Biagio di Maratea. Gli anni delle restrizioni hanno allontanato, anche se solo fisicamente, ma “le persone hanno bisogno di comunicare tra loro, di vivere fraternamente altrimenti quella comunità si spegne”.

La città di Diamante, oltre alla festa per la Patrona della città, l’Immacolata Concezione, sente moltissimo anche questa festa che ha sempre rappresentato un momento di forte aggregazione popolare. “Abbiamo avuto momenti dedicati ai piccoli, ai ragazzi un po’ più grandi, alle coppie che hanno rinnovato i propri voti nuziali ma anche un momento dedicato a chi soffre; San Biagio è invocato contro i mali di gola ma da lì leggiamo tutti i mali del nostro tempo. La malattia ci rende fragili e proprio lì si fa forte la preghiera” ci racconta don Franco Liporace, titolare della parrocchia di San Biagio di Diamante. “I recenti fatti di cronaca ci interrogano sull’importanza dei valori che siamo chiamati a trasmettere. La parrocchia è chiamata ad essere un segno forte di unità ed aggregazione in un territorio ed ha la forza di evitare che certe cose succedano e quando succedono aiutare a riflettere sul perché succedono”.

E i giorni dedicati alla festa di San Biagio sono stati soprattutto unione e aggregazione nella preghiera e nel conforto, nell’aiuto fisico oltre che morale e nella festa, nella musica, nei canti perché come dice don Franco: “la festa è la festa”.

E la festa è stata la festa. Con la Processione guidata dai parroci di Diamante, don Franco Liporace e don Michele Coppa insieme a don Ezio Saporito, parroco di San Costantino in Papasidero. Una processione partecipata e seguitissima con la banda di Santa Maria del Cedro in testa per annunciare il passaggio del Santo, al di sotto di quelle luminarie curate dalla Rinnovata Tirrenia Artistica, sempre di Santa Maria del Cedro. E poi con la musica popolare degli organettisti di Belvedere Marittimo, le grespelle con le immancabili alici salate, espressione culturale e non solo enogastronomica del territorio, il vino bevuto allegramente insieme. E gli straordinari fuochi d’artificio della Pirotecnica Forestiero di Buonvicino, protagonisti di uno straordinario spettacolo di luci che ha lasciato a bocca aperta suscitando applausi spontanei fra i presenti. La festa, come dicevamo, che è di per sé unione: unione di popoli e territori com’è stato a Diamante in questi giorni.

Le interviste a don Donato Partepilo e don Franco Liporace e alcuni momenti della festa a Diamante:

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