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Dal Vibonese. “Droga e armi in due casolari”. Il ritrovamento dei Carabinieri nella frazione di San Giovanni di Mileto

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800 grammi di marijuana e di semi di canapa, nonché armi, tra cui un fucile da guerra, due fucili a canne mozze, pistole e munizioni. Questo quanto scoperto dai Carabinieri nella frazione di San Giovanni di Mileto, nel vibonese. Tutto era stato occultato tra la vegetazione e in due casolari abbandonati. Il sequestro è avvenuto nei giorni scorsi. Le indagini proseguono, i militari infatti sono sulle tracce dei responsabili di questo deposito clandestino.

Il comunicato stampa dei Carabinieri

Prosegue incessante l’attività del Comando Provinciale dei Carabinieri per il controllo del territorio secondo le direttive impartite dal procuratore tese a contrastare il diffuso fenomeno della proliferazione di armi clandestine e a prevenire regolamenti di conti anche per futili motivi in una provincia dal grilletto facile dove in più occasioni è prevalsa la logica della giustizia “fai-da-te”.
Proprio nell’ambito di questa strategia predisposta in sinergia con la Procura di Vibo, durante alcuni rastrellamenti condotti nell’agro di San Giovanni, i Carabinieri della Stazione di Mileto hanno portato alla luce 3 arsenali nascosti tra la vegetazione e in due casolari abbandonati.
Nel dettaglio: un fucile da guerra FAL cal. 7,62, ⁠un fucile MAS cal. 7,50; ⁠5 fucili calibro 12; una pistola automatica calibro 9×17; ⁠2 fucili a canne mozze, una pistola cal. 22, una pistola da guerra in calibro 9, una pistola 9×21, una pistola in cal. 25, una pistola in cal. 7,65. Migliaia le cartucce di vario calibro. Sono stati inoltre sequestrati anche 800 gr di marijuana e di semi di canapa trovati insieme alle armi.
Le armi e le munizioni, nascoste con cura per evitare il rilevamento, sono state immediatamente sequestrate dai militari. Sono attualmente in corso approfondite indagini per identificare i responsabili di questo deposito clandestino e verificare se tali armamenti siano stati impiegati o destinati a operazioni criminali sul territorio.
L’indagine si sta sviluppando sotto l’attenta supervisione del Procuratore che coordina tutte le attività investigative. L’esame delle armi e munizioni procede con il supporto di accertamenti tecnico-balistici dei Carabinieri del SIS del Comando Provinciale che potrebbero rivelare importanti dettagli sull’origine e verificare se gli armamenti fossero già stati utilizzati o destinati a operazioni criminali.
Anche questi risultati operativi sono un chiaro segnale dell’impegno dell’Arma e della Procura nell’attività di contrasto alla criminalità e nel garantire la sicurezza della comunità. La collaborazione tra le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria resta fondamentale per prevenire e combattere con efficacia il fenomeno della diffusione illegale di armi sul territorio.

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