Dal Golfo di Policastro. “Chiusura Punto Nascita”. Il Psi partecipa all’assemblea Cgil del 25 Marzo all’Ospedale di Spari
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa
Il Partito Socialista Italiano del Golfo di Policastro aderisce all’assemblea organizzata dalla CGIL il prossimo 25 marzo presso l’Ospedale di Sapri, un’iniziativa volta a informare e mobilitare l’opinione pubblica contro la paventata chiusura del punto nascita.
Riteniamo inaccettabile la richiesta del governo Meloni di chiudere i punti nascita di Polla e Sapri, un’ulteriore imposizione che rappresenta un grave attacco alla sanità delle aree interne della provincia di Salerno. Il PSI del Golfo di Policastro chiede lo sblocco delle risorse e del turnover del personale, senza che questo venga subordinato alla chiusura dei punti nascita in deroga, come richiesto in queste ore dal Ministero della Salute.
Se è vero che il DM 70 stabilisce la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno, è altrettanto vero che quelli di Polla e Sapri hanno già ottenuto deroghe nel 2019 e nel 2023, dimostrando di poter garantire sicurezza e continuità assistenziale. Per questo motivo, il PSI del Golfo di Policastro chiede alla Regione Campania e all’ASL Salerno, di intervenire a difesa del diritto alla salute che non può essere sacrificato per meri calcoli burocratici.
La chiusura dei punti nascita penalizzerebbe gravemente le comunità locali, aumentando i rischi per le partorienti costrette a percorrere lunghe distanze per raggiungere altri ospedali. In un momento di grave calo demografico, in particolare nel Mezzogiorno e nelle aree interne, ridurre i servizi essenziali significa alimentare lo spopolamento e l’impoverimento del territorio.
Il PSI del Golfo di Policastro sottolinea inoltre l’importanza di considerare tutti i fattori rilevanti per il mantenimento dei punti nascita, tra cui la posizione geografica, la densità demografica e la lontananza da altri ospedali. Invece di chiudere reparti fondamentali, è necessario investire in una rete integrata di strutture sanitarie per garantire la sicurezza dei parti e la qualità dell’assistenza.
Per queste ragioni, saremo al fianco della CGIL, degli operatori sanitari e delle istituzioni locali nella battaglia per la difesa del diritto alla salute e della sanità pubblica nei nostri territori.