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CALABRIA. PAOLA. RETE DEI BENI COMUNI E RIGENERIAMO PAOLA: “LA SANITÀ AL CENTRO DEL DIBATTITO”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa

“Il Comune deve essere da garante al fine di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute. Oggi la sanità continua ad operare in situazioni di costante emergenza, con mezzi carenti e poco personale, in strutture non adeguate, con una burocrazia esasperata ed esasperante”. Lo afferma Andrea Signorelli candidato a sindaco di Rete dei Beni Comuni e Rigeneriamo Paola

“La sanità – aggiunge Signorelli – deve tornare a dare sicurezza alla popolazione del Tirreno cosentino”.

Liste d’attesa interminabili, posti letto insufficienti, turni disumani, costi per le cure che aumentano sono segnali chiari di un sistema giunto al collasso.

Le ataviche e mai risolte carenze di personale stanno mettendo in difficoltà i pronto soccorso di Paola e Cetraro dove sarebbero soltanto sei i medici che vi prestano servizio.

L’emergenza pandemica ha amplificato la situazione. Nello Spoke, inoltre, a quanto pare sono in servizio solo nove medici anestesisti, quando per garantire i Lea ne dovrebbero essere in servizio 18. Non è sufficiente allestire un reparto – come nel caso della terapia intensiva – per renderlo funzionale.

L’esigenza per lo Spoke Paola-Cetraro è ancora oggi a distanza di anni quella di ridefinire i compiti delle due strutture. Ridisegnare un polo medico e uno chirurgico e le rispettive funzioni. E di conseguenza ridistribuire quelle risorse umane per assicurare i servizi.

Alle porte dell’estate gli operatori sanitari rischiano di rinunciare ancora una volta alle ferie, ai permessi e ai giorni di riposo per far funzionare il sistema sanitario del Tirreno cosentino.

Quando il personale invece è presente sorgono intoppi che ne precludono la crescita. È il caso del reparto di Cardiologia di Paola che anche dal punto di vista tecnico strutturale è fornito di locali idonei e di tutte le attrezzature necessarie per svolgere l’emodinamica. E invece i pazienti sono costretti a completare gli iter diagnostici in altre strutture.

“Le divisioni della politica in questi anni – spiega ancora Signorelli – hanno distratto la cittadinanza. Hanno nascosto le inefficienze e le incapacità di una classe politica che ha barattato la sanità per qualche pugno di voti, promettendo e mai rispettando la parola data. I problemi sono altri. A Paola i medici vanno via perché non messi nella condizione di svolgere il proprio lavoro con la dovuta efficienza e professionalità. Chi afferma il contrario o continua ad alimentare divisioni inutili. Sulla sanità non devono esserci divisioni. Diversamente, la cattiva politica continuerà a nutrirsi dei guasti del sistema e a proliferare”.

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