CALABRIA. “APPALTI E MASSONERIA”. ASSOLTO FRANCESCO ARCURI: “IL FATTO NON SUSSISTE”
Il comunicato stampa
Si è concluso, oggi, presso il Gup di Paola il processo a carico dell’architetto Francesco Arcuri di Diamante, difeso dall’avv. Francesco Liserre che, per il suo assistito, aveva chiesto la definizione della vicenda giudiziaria nelle forme del rito abbreviato. Arcuri, inizialmente, era accusato anche di associazione a delinquere, violazione della legge Anselmi (Massoneria deviata) e turbativa d’asta. Per queste ipotesi di reato, il procedimento era stato convenzionalmente denominato “Appalti e Massoneria”.
Tuttavia, sin dalle indagini preliminari, nei confronti dell’Arcuri cadevano queste ipotesi di reato, restando, quale unica contestazione, l’asserita formazione di firme false, in concorso con Cristofaro Luigi e D’Alessandro Giuseppe, a danno dell’ex Sindaco di Belvedere, Cascini, nonché degli ingegneri Gazzaneo e Ruggiero.
Tuttavia, sin dalle indagini preliminari, nei confronti dell’Arcuri cadevano queste ipotesi di reato, restando, quale unica contestazione, l’asserita formazione di firme false, in concorso con Cristofaro Luigi e D’Alessandro Giuseppe, a danno dell’ex Sindaco di Belvedere, Cascini, nonché degli ingegneri Gazzaneo e Ruggiero.
Dopo la discussione di tutte le altre posizioni con il rito ordinario, oggi, alla presenza del pm, dr.ssa Cerchiara, si è proceduto alla discussione del processo a carico dell’architetto Arcuri. Il pubblico ministero, a seguito della sua requisitoria, chiedeva la condanna dell’imputato ad un anno e sei mesi di reclusione. L’avvocato Liserre, invece, nel corso della sua arringa difensiva, perorava l’assoluzione dell’Arcuri perché il fatto non sussiste.
Il giudice, dopo una lunga camera di consiglio, accogliendo le richieste difensive, assolveva Arcuri perché il fatto non sussiste, rinviando a giudizio, preliminarmente, tutti gli altri imputati, presso il Tribunale Collegiale di Paola, per la data del 14 settembre 2022 e pronunciando, contestualmente, sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste, nei confronti di Cristofaro Luigi e D’Alessandro Giuseppe, limitatamente al solo capo M), riferito all’asserita falsificazione, in concorso con Arcuri, delle firme di Cascini, Gazzaneo e Ruggiero.