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CALABRIA. EMERGENZA SICUREZZA SUL TIRRENO COSENTINO. IL SINDACO CENNAMO: “ORA LO STATO FACCIA LA SUA PARTE”

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“Soddisfatto per la partecipazione dei sindaci, per il resto aspetto che avvenga qualcosa di concreto”.
Così il primo cittadino di Cetraro, Ermanno Cennamo, sulla riunione tenutasi ieri sull’emergenza sicurezza, promossa dal senatore nonché sindaco di Diamante, Ernesto Magorno. Il messaggio lanciato ieri nel corso dell’incontro è stato chiaro: “Lo Stato deve rafforzare la sua presenza sul territorio. Ci vogliono più presidi e più forze dell’ordine”.
L’ultimo episodio avvenuto venerdì scorso, a Cetraro, nel quale un uomo di 45 anni è stato ferito alle gambe da alcuni colpi di pistola è solo uno dei tanti campanelli d’allarme che mettono in risalto l’avvio di un’escalation criminale che riporta indietro di parecchi anni.
Cetraro è da troppo tempo città-simbolo di fatti di cronaca poco lusinghieri sia per la sua immagine sia per i messaggi che poi si diffondono lungo tutta la costa.
Il primo fatto eclatante fu l’intimidazione al maresciallo dei Carabinieri, Orlando D’Ambrosio, avvenuto il 17 marzo 2021. Il secondo si è verificato il 24 dicembre 2021, quando in tarda serata furono esplosi alcuni colpi di pistola contro l’auto di un imprenditore. Ora, venerdì scorso, un agguato. Insomma, a Cetraro si spara troppo e con facilità. Da altre parti invece si danno alle fiamme auto, stabilimenti balneari e altre attività.
“Tutto questo – ha detto Cennamo – non può passare in sordina. Ieri, insieme agli altri sindaci, in particolar modo tramite Magorno, abbiamo chiesto di avere un incontro con il Ministro dell’Interno. Speriamo di essere ricevuti, perché il territorio soffre. Mi riterrò davvero soddisfatto solo se le nostre richieste saranno accolte. Lo Stato risponda con forza, da soli non ce la possiamo fare”.

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