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CALABRIA. “ATOMI DELL’IO”. L’ARTISTA TORTORESE BENEDETTO FERRARO TRA COSCIENZA E SOSTANZA

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Atomi dell’Io, ossia l’immaginazione che si disgrega e crea nuove forme.
Si muove su queste coordinate il nuovo ciclo di lavori dell’artista tortorese Benedetto Ferraro, da tempo impegnato in una sua personale ricerca in cui l’argilla diventa non solo materia da plasmare ma anche con cui “dialogare”.

Un nucleo che si atomizza, che si divide e si riunisce, che contamina anche quei bordi duri, spessi, all’apparenza immutabili che provano a contenere quell’implosione fatta di sensazioni, sentimenti ed emozioni che si fondono l’uno nell’altro, pur rivendicando la propria unicità.
Nuove individualità? Sì, potremmo riassumere così le opere di Ferraro, che hanno al centro l’uomo e la natura, rappresentati sempre in maniera “concettuale” come materia che sa adattarsi ai cambiamenti.
L’artista tortorese nonché fondatore del laboratorio-creativo “TerrEnotrie” ha iniziato a lavorare a queste opere proprio nel periodo dell’emergenza sanitaria da Covid19, mettendo al centro quei mutamenti sociali e individuali che hanno coinvolto tutti, indistintamente.

“Avevamo fondato le nostre sicurezze su tante cose che poi si sono rilevate banali, fragili. Ora – ci ha spiegato Ferraro – possiamo solo ricostruire su ciò che ci è rimasto, salvando il salvabile tra le macerie. Atomi dell’Io è quindi un ritorno alla pura materialità, ossia a quella ricostruzione che riparte da zero, usando ciò che abbiamo di più prezioso: il nostro Io e le sue consapevolezze”.

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