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CALABRIA. ACQUA E RIFIUTI. IL “Sì” DEL CONSIGLIO REGIONALE ALLA MULTI-UTILITY

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Approvata in Consiglio regionale, con 22 voti a favore, 7 contrari ed un astenuto, la legge che istituisce la multiutility per la gestione dei servizi pubblici locali dell’ambiente. Approvati alcuni emendamenti che hanno aggiunto, tra i membri di diritto del Consiglio direttivo d’Ambito, anche la Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ma le minoranze protestano, non siamo stati coinvolti. Dal canto suo, il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto ha risposto: “Ho detto al Consiglio regionale che se ci saranno contributi migliorativi, dalla maggioranza o dall’opposizione, saremo disponibili a eventuali integrazioni. Vorrei solo che una volta tanto ci fosse un’opposizione che fosse in grado di proporre qualcosa, e non di opporsi in maniera pregiudizievole a qualsiasi proposta del governo regionale”.

Intanto, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale Davide Tavernise: “Legge migliorata dai nostri emendamenti, ma posizione del M5S chiara e netta sull’astensione”. Pubblichiamo la sua nota stampa

La legge approvata dal consiglio regionale calabrese nella seduta del 19 aprile, e  che vedrà l’istituzione di una Autorità chiamata a disciplinare in modo unitario l’organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e del servizio idrico integrato, risulta in parte migliorata grazie agli emendamenti proposti dal capogruppo del M5S, Davide Tavernise. Tanto però non avrebbe legittimato un voto favorevole del gruppo consiliare M5S, che ha espresso, per mezzo del capogruppo stesso, un voto di astensione, coerentemente con quanto dichiarato nel consiglio regionale del 13 aprile scorso ed in accordo con il gruppo parlamentare del M5S calabrese.
La maggioranza del governo regionale esprimendo parere favorevole, e quindi approvando, l’emendamento che vuole, al posto di un solo revisore, un collegio di revisori, composto da tre membri, chiamati a controllare una spesa pubblica aggirante tra i 5 e i 6 miliardi, ha mostrato sicuramente di voler fare dei passi in avanti rispetto alle rigidità iniziali. Un passo in avanti rappresenta, poi, l’impegno dell’esecutivo regionale nel cercare, come richiesto dal M5S, una soluzione perché città importanti come Corigliano Rossano e Lamezia Terme, rispettivamente la terza e la quarta città della Calabria per popolazione, siano di diritto membri del comitato d’ambito.
Resta, tuttavia, una incomprensibile e inaccettabile chiusura della giunta regionale, e della sua maggioranza, sulla volontà di far eleggere il direttore generale ad opera del comitato d’ambito, quindi dai sindaci, piuttosto che dal presidente della giunta regionale. L’approvazione dell’emendamento, proposto dal M5S, in tal senso avrebbe impedito un fortissimo accentramento dei poteri nelle mani del presidente di giunta a discapito proprio dei sindaci, già penalizzati nell’iter che ha segnato il passaggio in aula della legge. Sin dall’inizio della discussione il gruppo consiliare M5S ha condannato il metodo seguito dalla maggioranza, che nei fatti ha messo nell’angolo i sindaci, non ascoltandoli per come, tra l’altro, avevano richiesto.
Per queste ragioni il gruppo consiliare M5S, per mezzo del capogruppo Tavernise,  ha deciso di esprimere voto di astensione, considerando, quindi, come personale il voto espresso dal consigliere Afflitto.

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