Dura reprimenda del sindaco di San Nicola Arcella, Eugenio Madeo, nei confronti dei componenti dell’associazione Italia Nostra. Al centro sempre la gestione dell’Arcomagno. Già nei giorni scorsi il primo cittadino aveva lamentato il silenzio delle istituzioni sovracomunali di fronte alle proposte inviate dall’amministrazione, ma aveva anche giudicato “forvianti” le idee giunte dalle associazioni ambientaliste, sempre pronte a dare consigli ma mai a impegnarsi.
Il comunicato del sindaco Eugenio Madeo
Ciarlatano di professione veniva definito chi un tempo, sulle piazze, vendeva rimedi che decantava come miracolosi, attirando la gente e incantandola con abbondanza di chiacchiere, senza alcun fondamento nella pratica concreta. Italia Nostra sezione dell’Alto Tirreno Cosentino insiste con le sue proposte che non stanno né in cielo, né in terra. Chiudere per mare e per terra gli accessi che portano alla spiaggia dell’Arcomagno? E come, di grazia? Per 22 anni si è provato in ogni modo, con ordinanze di chiusura totale e vani tentativi di installare barriere, cancelli ed ostacoli di ogni genere, sempre superati e buttati giù da visitatori, che hanno poi occupato e reso fortemente invasiva la fruibilità del luogo.
Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Specialisti che guidano i visitatori? E dove sono? Ci sono stati due avvisi pubblicati per 60 giorni. Nessuno si è fatto vivo. Se Italia Nostra è a conoscenza di tale personale specializzato, pronto a fare da guida, ce lo indichi. Prenderemo subito contatti con tale personale per affidare le visite guidate e controllate. Il percorso da mettere prima in sicurezza? Ritorniamo alla domanda di prima. Nel frattempo, chi e come bloccare tutti gli accessi per mare e per terra?
Noi abbiamo seguito le indicazioni del certificato di regolare esecuzione dei lavori redatto dalla direzione dei lavori in data 08.07.2019, che così recitano: “le lavorazioni eseguite relativamente alle condizioni di rischio per gli elementi antropici e per le incolumità delle persone che percorreranno il sentiero naturalistico di accesso all’Arcomagno, mitigano il rischio ma non si potrà considerare completamente assente la condizione di rischio residuo….per tale motivo quindi si consiglia l’accesso al sentiero naturalistico all’Arcomagno ai visitatori solo attraverso l’utilizzo di personale formato e con apposite visite guidate organizzate”.
Il personale addetto, naturalmente quello che si dichiara disponibile, viene opportunamente edotto e formato per affrontare i rischi che presentano i percorsi. Prendiamo, infine, atto che Italia Nostra sezione dell’Alto Tirreno Cosentino preferisce bacchettare a destra e a manca, ma quando si tratta di assumere impegni concreti cerca sempre una scusa per fuggire a gambe levate.