Il comunicato del consigliere di minoranza di Tortora, Raffaele Papa, in merito al nostro articolo su alcune segnalazioni giunte alla nostra redazione nei giorni scorsi da parte di due cittadini di Praia a Mare. Ieri, infatti, abbiamo riportato la testimonianza di Oreste e Teresa, marito e moglie, sulle difficoltà riscontrate per reperire una guardia medica, di qui il nostro approfondimento che ci ha portato al cuore di un problema da troppo tempo sottaciuto. Nella sua nota stampa, Papa ha sottolineato: “l’insostenibilità di questo costante abbandono”.
La nota stampa di Raffaele Papa
Dispiace dirlo, anche se è la pura e semplice verità e realtà, ma l’alto Tirreno cosentino è politicamente abbandonato. Noi cittadini comuni, privi di qualsiasi potere e cariche istituzionali, abbiamo le mani legate, potendo solo subire l’indifferenza generale di chi potrebbe e non fa, oppure disfa a piacimento e secondo altre logiche assai lontane dai necessari bisogni quotidiani. Questi gravi fatti, la precaria situazione socio sanitaria e tante altre ataviche problematiche da sempre irrisolte, ne sono una evidente dimostrazione. Purtroppo, il territorio ha sempre scelto e continua a scegliere soggetti politici che non lo hanno mai rappresentato né lo rappresentano, e queste sono le conseguenze che mettono a rischio la salute e la vita di tutti. Di certo, c’è una responsabilità oggettiva a carico di coloro che non intervengono per dare dignità ad intere comunità di cittadini che vivono un disagio spesso drammatico; nel contempo però, bisogna dire che tali responsabilità toccano anche coloro che con superficialità, e a volte a convenienza, hanno scelto a rappresentarli coloro che ad oggi sono scomparsi dimenticando di svolgere il loro dovere nei confronti di tutti. Siamo in continua emergenza, specie sanitaria, tanto che ormai ciò che la fa da padrone è la rassegnazione, nessuno dice nulla, nonostante siano tante le famiglie che vivono nel silenzio veri e propri drammi dovuti dalla totale mancanza di assistenza. Che nessuno si meravigli quindi che chi può scappa, soprattutto i nostri giovani che non hanno tutti i torti, quasi sempre costretti pur di sfuggire ad una desertificazione sociale che si fa sempre più largo. Per tutti gli altri, quelli che per vari motivi non possono andare da nessuna parte, non resta altro che la speranza o il rivolgersi a qualche Santo, auguriamoci che tale speranza non si trasformi in disperazione. Nel frattempo, saremmo felici se chi ha la rappresentanza politica e istituzionale di questi luoghi volesse finalmente occuparsi di questi problemi, dando risposte concrete alle tante esigenze che assillano e pressano la cittadinanza.