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A Diamante la spiaggia Riviera Bleu è ufficialmente spiaggia delle tartarughe

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Solitamente i giornalisti non entrano, o comunque non dovrebbero entrare, nella notizia che raccontano ma capita che a volte ci cadano a piè pari. È quanto è capitato alla sottoscritta con l’esperienza insieme alle tartarughe Caretta Caretta che hanno scelto quella stessa spiaggia che ho nel cuore fin dall’infanzia, la spiaggia della Riviera Bleu.

In effetti tutto è iniziato proprio su quella stessa spiaggia una decina d’anni fa, quando sono stata testimone di un evento straordinario: la schiusa delle uova e la nascita di piccole tartarughe. Poi, due anni fa, ho aiutato a scavare, cercare e mettere in sicurezza un nido di Caretta Caretta. È così che ho conosciuto e sono diventata amica della dott.ssa Valentina Paduano, biologa del WWF Terre dei Parchi Lucani, autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a poter effettuare le operazioni di espianto delle uova qualora siano in pericolo. La stessa operazione praticata lunedì 30 giugno scorso e nuovamente mercoledì 9 luglio.

La tartaruga risale la spiaggia

Questa nuova avventura inizia già martedì sera, intorno a mezzanotte. Marcello Perrone, anche lui al fianco del WWF più volte, mi telefona per avvisarmi di un avvistamento di Caretta Caretta “alla solita spiaggia”. Al mio arrivo la tartaruga era andata via, Mauro Gimigliano titolare dell’Hotel Riviera Bleu con alcuni dipendenti stava recintando la buca e le tracce. “È rimasta una ventina di minuti”, troppo poco tempo. Il mare mosso mi induce a controllare il nido già messo in sicurezza, l’onda è lontana fortunatamente. Incontro Marcello, insieme decidiamo di battere la zona in caso di nuovo avvistamento. Ed è proprio così, andando verso Nord nella zona de “La Conca del Caricaturu” che la vediamo tra i flutti, uscire dall’acqua e risalire la piccola spiaggia fino al muretto, perfetto rifugio da occhi indiscreti. La Caretta Caretta inizia a scavare la buca, si immerge all’interno e lì rimane una quarantina di minuti. Non potevamo sapere se stesse effettivamente deponendo le uova, per estremo rispetto dell’animale e del momento nessuno di noi si è avvicinato rischiando di disturbarla e mandarla via.

La dott.ssa Paduano trova le uova

Il mistero si è risolto solo l’indomani, all’arrivo della dott.ssa Paduano, coadiuvata da Tiziano Marra per le operazioni di scavo. È stato proprio lui a intravedere l’uovo esclamando un “Eccolo!” carico di gioia e meraviglia. Bambine, bambini e adulti si avvicinano con rispetto. Rivolgono domande piene di curiosità, chiedono quando nasceranno e “cosa faranno nel frattempo”. Il nido è troppo vicino al bagnasciuga, bisogna procedere all’espianto e all’impianto in un posto sicuro che su quella spiaggia corrisponde alla zona davanti i “tre scogli” dove la spiaggia si allunga di una ventina di metri. Uno di quei scogli ha proprio la forma di una tartaruga che allunga la testa, quasi ad indicare la strada alle amiche “reali”. Lì di fronte si trovano ora due nidi, l’uno accanto all’altro, protetti dal calore adamantino che non è solo quello del sole ma quello di tutte le persone che hanno a cuore le piccole tartarughe.

Marcello Perrone, Tiziano Marra e suo figlio, Valentina Paduano e Francesca Magurno

Con Valentina e Marcello ci concediamo un brindisi, in fondo ce lo siamo meritato!

P.S. non è mia abitudine scrivere in prima persona né citarmi in un articolo. L’eccezione risponde ad una richiesta che mi è stata rivolta e che ho deciso di soddisfare.

 

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