radio-300x176-1.png

Tortora. “Difendersi dalle truffe telefoniche”. Situazione preoccupante anche sulla Riviera dei Cedri. Se n’è discusso al Centro Storico

Condividi questo articolo

Non sono mancati anche qui, tra Tortora e Praia a Mare, i tentativi di truffa. Telefonate e messaggi ambigui sono giunti ad anziani e adulti; in alcuni casi, solo il provvidenziale intervento di un parente o di un amico ha evitato che i balordi portassero a termine i loro intenti.

Le modalità si somigliano, qualcuno ci contattata per riferirci che un familiare ha avuto un incidente e che bisogna versare subito una somma di denaro; in altri casi, bisogna ritirare un pacco o effettuare un bonifico per un figlio o un nipote che sono rimasti senza soldi in una delle tante città italiane.

Di tutto ciò si è parlato ieri, mercoledì 27 marzo, nel corso di un incontro organizzato dall’associazione CriminalMente, nella sede di Tortora Centro storico. Al fianco della presidente Solidea Valente, il maresciallo dei Carabinieri di Praia a Mare, Daniele Del Gaudio, che ha dato consigli utili ai tanti che hanno partecipato all’incontro e che non hanno mancato di testimoniare il loro disagio dopo aver scoperto il tentativo di furto.

Per fortuna, nessuna truffa è stata messa a segno, ma molti hanno spiegato che le conseguenze si sono protratte per tempo. Ci sono state persone che per giorni non sono riuscite a dire una parola, cadendo in uno stato di profonda tristezza.

Come difendersi? Come spiegato da Del Gaudio, bisogna prima di tutto capire che nessun pubblico ufficiale, avvocato, dipendente delle Poste o di una qualsiasi banca telefonerà personalmente o si paleserà con un messaggio. Altro aspetto, il campanello d’allarme è sempre la richiesta di denaro, di fronte alla quale bisogna dire subito “no”. Importante anche considerare che “non bisogna sentirsi vittime privilegiate”, infatti chi mette in atto queste truffe prova a ingannare tante persone contemporaneamente, fin quando non trova chi cade nel tranello. Infatti, basta mostrarsi dubbiosi davanti alle richieste ed ecco che il truffatore chiuderà il telefono e non si farà più vivo.

Vero è che il tutto può sembrare “facile a dirsi ma difficile a farsi”; tutti potrebbero crollare emotivamente nel momento in cui una telefonata ci annuncia che un figlio, un nipote o un parente stretto si trovano in pericolo o in difficoltà; ma la richiesta di denaro deve subito far desistere e farci rivolgere alle forze dell’ordine. Insomma, la collaborazione è la priorità.

Soddisfatti dell’incontro i componenti dell’associazione CriminalMente, pronti a organizzare anche un altro dibattito del genere, che potrebbe tenersi presso la frazione Marina di Tortora.

 

Condividi questo articolo

Per restare sempre aggiornati in tempo reale iscriviti al nostro canale WhatsApp di Radio Digiesse News e sulla nostra pagina Facebook

Torna su