TORTORA. QUANDO PRENOTARE UNA VISITA CARDIOLOGICA DIVENTA UN’ODISSEA

Un errore di compilazione su una ricetta che sarebbe dovuta servire per prenotare una visita cardiologica e tutto slitta a data da destinarsi, dopo mesi di attesa. Questo succede a una signora di Tortora che ci ha raccontato una storia iniziata nella primavera dello scorso anno.

Ad aprile 2022, la donna prenota una visita cardiologica presso l’Ospedale di Praia a Mare. Il primo appuntamento libero è a marzo 2023. La signora accetta, anche perché non può fare altro. Intanto, alla donna viene riconosciuta l’esenzione del ticket per patologia, decide di annullare la precedente ed effettuare una nuova prenotazione, visto che ad aprile 2022 era stata effettuata con una ricetta senza esenzione. Fatto sta che la nuova ricetta non viene accettata dal sistema elettronico di gestione delle prenotazioni a causa di un errore di compilazione; di qui altra trafila e visita che, tenendo conto delle liste d’attesa, la donna potrebbe effettuare tra ottobre e novembre 2023.

Il sottile consiglio che è stato fatto intendere? Vada da un privato e in un paio di giorni risolverà il suo problema. Dirà qualcuno che queste sono storie ordinarie, perché la straordinarietà implica che qualcosa accada una volta ogni tanto, invece di segnalazioni del genere ne riceviamo un paio alla settimana. Al di là dell’errore umano che può capitare; al di là anche dell’ingenuità della signora nell’annullare una prenotazione già effettuata, la domanda è semplice: perché lo stato di salute della nostra sanità peggiora di giorno in giorno? E soprattutto, perché la burocrazia complica ancor di più le cose?

Non è l’unica peripezia in cui la donna è incappata. Di situazioni paradossali gliene sono capitate tante altre, visto che da tempo un suo familiare è allettato. Ci racconta delle molte volte in cui, nonostante gli fosse stato riconosciuto il diritto all’assistenza domiciliare, con un infermiere che avrebbe dovuto effettuare i prelievi del sangue, si è dovuta rivolgere a un infermiere privato che svolgesse il lavoro. E anche in questo caso, il disservizio è stato liquidato con un generico “non abbiamo personale”.

“Ho incontrato anche tanta gentilezza – dice la donna – perché la sanità nostrana è fatta di uomini e donne capaci e competenti, anche loro soffrono per una situazione che li tiene in un continuo stato di allarme e di preoccupazione. Ma sia noi utenti che chi vi lavora dobbiamo arrenderci a questo sfascio? Sono anni che ho bisogno della sanità calabrese e ogni volta, anche per piccole cose, è stata una trafila. Nulla cambierà?”

 

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Un commento su “TORTORA. QUANDO PRENOTARE UNA VISITA CARDIOLOGICA DIVENTA UN’ODISSEA

  1. Gli specialisti ambulatoriali sono forniti di ricettario,quindi avrebbe potuto rilasciare vista la situazione una nuova ricetta ed apponendo timbro e firma effettuare la prestazione.

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