A un primo colpo d’occhio ci è sembrato che l’estate 2023 sia iniziata solo il 12 agosto, con il week end di Ferragosto. Lo abbiamo capito dal coro di lamentele, le solite, uguali in tutto e per tutto a quelle degli anni precedenti, e le segnalazioni di disagi causati dal numero di persone che invadono strade, negozi, appartamenti e spiagge.
Ripetiamo, il solito coro degli “autoctoni” che segnala comportamenti incivili, chiasso fino a tarda notte, branchi di adolescenti che commettono atti vandalici e che scorrazzano a bordo di biciclette, monopattini e mezzi elettrici. Il ritardo dell’inizio delle polemiche consegna anche anticipatamente il responso di una stagione al ribasso, ma i conti si faranno a settembre e speriamo anche di sbagliarci.
Ma andiamo con ordine. Ieri, mercoledì 16 agosto, il sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, ha pubblicato un video nel quale mostra alcuni operai della Mia Srl alle prese con la spazzatura lasciata su una spiaggia libera. Al fianco degli operai, intenti a raccogliere bottiglie e resti di altra natura, anche De Lorenzo e l’assessore Francesco Di Deco.
Il primo cittadino invita i praiesi a “guardare in faccia coloro che chiedono di fittare un appartamento, perché di zulù, zingari e vandali non ne abbiamo bisogno”. A ciò ha risposto l’ex sindaco, Antonio Praticò, che invece imputa “il macello” alla totale mancanza di controlli. Pertanto, per Praticò, la responsabilità è solo dell’amministrazione.
Ci spostiamo a Tortora. Qui invece, camminando di sera sul Lungomare, incontriamo due persone di due nuclei familiari diversi. Entrambe, con le rispettive famiglie, sono venute per la prima volta da queste parti e dopo due giorni di vacanza hanno deciso di lasciare gli appartamenti fittati, per trasferirsi in una zona più tranquilla. I motivi: troppo chiasso, troppa inciviltà, troppa anarchia. Ci dicono che a entrambe era stata descritta una situazione diversa, ossia la “tipica allegria estiva”, non di certo “una situazione da Bronx”.
Eppure, queste persone abitano in città e hanno girato diverse località turistiche; sono abituate al chiasso metropolitano e alla movida, ma, come è giusto che sia, si va in vacanza per trovare qualcosa di alternativo alla quotidianità, altrimenti si resta a casa propria.
Insomma, senza intento polemico. Siamo sicuri che testimonianze del genere o situazioni al limite sono state riscontrate anche in altre località del Tirreno cosentino, infatti basta aprire i social e capire che “tutto il mondo è paese”, soprattutto a queste latitudini. Intanto, noi ci prepariamo già ai “noiosi sermoni” sulla necessità di “un progetto di nuovo turismo”, di cui si parlerà sicuramente da settembre in poi.
Ma siamo anche sicuri che nel 2024 ci troveremo a scrivere le stesse cose e che potremo fare “copia e incolla” degli articoli delle estati precedenti, con un senso di “già visto e già detto” stucchevole.