“Se mi devo ritenere una sfollata, allora il comune di Tortora deve anche provvedere a darmi un tetto sulla testa fin quando il problema non verrà risolto”. Così Lucia Sorrentino in merito alla situazione che sta vivendo dal 13 ottobre 2022, giorno del violento nubifragio che devastò il Centro storico di Tortora, e che a oggi non ha trovato una soluzione soddisfacente. L’ingresso dell’abitazione di Lucia affaccia proprio sull’area interdetta tra piazza Pio XII e piazza De Francesco. La sua casa è agibile, ma non può accedervi, anche se quello è l’unico modo per entrarvi.
Perché solo ora è diventato un problema?
Lucia è residente a Tortora, ma domiciliata a Perugia; lì lavora come insegnante nelle scuole elementari. Non è di ruolo ma è una supplente, insomma è uno dei tanti docenti italiani, precari, che lavora “a chiamata”.
“Mi sposto se devo lavorare – ha detto – altrimenti devo rimanere qui non per sfizio, ma per necessità perché non posso permettermi di vivere in Umbria. L’inverno scorso sono stata fortunata e ho prestato servizio fino a giugno; speravo che il Comune risolvesse qualcosa, invece, se non fosse stato per un’associazione del territorio, che mi ha messo a disposizione una stanza nella sua struttura, dato che sono una loro volontaria, oggi sarei in mezzo a una strada. E per quale motivo? Possibile che non ci sia soluzione?”.
Il 5 luglio scorso, Lucia ha inviato un’istanza al Comune di Tortora, con cui ha spiegato la situazione. Ma la risposta non l’ha soddisfatta: “Mi è stato detto che si impegnavano a riconoscermi, una tantum, un contributo economico di 150 euro. Da premettere – ci spiega – che io non ho assolutamente chiesto soldi, non ho bisogno di questo, voglio una casa, anche una stanza, ma di certo non devo pagare conseguenze così gravose per una situazione risolvibile. Comprendo le difficoltà, ma anche il mio è un problema. Ho o non ho diritto a un’abitazione?”.
Fatto sta che Lucia si è affidata all’avvocato Agostino Fortunato. “Mi dispiace molto – ci dice Lucia – ma non è possibile che ci sia questo silenzio assordante su una vicenda così delicata”.