Scalea. “Scontro in maggioranza”. Gaetano Bruno: “Idm sbaglia le domande e omette le risposte”
Senza esclusione di colpi, il Presidente del Consiglio comunale di Scalea, Gaetano Bruno, mette nero su bianco, in un lungo comunicato stampa, tutte le motivazioni che lo hanno portato allo scontro con il vicesindaco Annalisa Alfano, culminato nel corso della seduta del consiglio comunale di lunedì 28 ottobre. “La questione è politica, non personale” ha continuato a ribadire Bruno. L’esponente della maggioranza Perrotta ha messo in evidenza tutte “le scorrettezze” di Alfano, sia come componente della maggioranza, sia come segretario provinciale di Italia del Meridione. Dal canto suo Bruno ha anche chiarito la propria posizione in maggioranza, che resta quella espressa all’indomani del consiglio comunale del 7 giugno, ossia “da indipendente”.
Il comunicato stampa
A gentile richiesta, e per l’ultima volta, torno sulle questioni che stanno interessando il dibattito politico cittadino per ristabilire la verità dei fatti e ribadire le domande alle quali non sono state date le dovute risposte. Certo mi sarei aspettato dopo 48 ore dal consiglio qualcosa di meglio rispetto ai contenuti deliranti del comunicato stampa del partito di Castrolibero che parla di comportamento irrispettoso da parte del Presidente del Consiglio allorquando lo stesso esercita il diritto di parola all’interno della civica nella quale è stato democraticamente eletto per esprimere valutazioni e considerazioni politiche che nulla hanno a che veder col ruolo di garante della terzietà, ma che rappresentato prerogative proprie di ciascuno consigliere comunale.
Proprio in virtù della solennità del consiglio comunale ho scelto di rappresentare quanto rappresentato nella seduta della civica assise perché frutto di valutazioni personali e non concordate con segretari di partito, mentori o leader.
I firmatari parlano a sproposito di garbo istituzionale e omettono di rispondere delle assurdità politiche partorite nei mesi scorsi sulle quali tornerò a breve.
Partiamo dall’inizio
Voglio cogliere l’invito di partire da lontano ricordando ad Annalisa Alfano che fu il sottoscritto a perorare la causa del suo ingresso nella lista di Scalea Europea nonostante il suo partito avesse sondato tutti i tavoli alla ricerca della posizione più utile, motivo che aveva reso la sua candidatura poco spendibile.
Fu il sottoscritto a contribuire all’accordo e, in virtù di quel successo collettivo, a ricevere le lusinghe politiche da parte del leader del suo partito (che quindi già aspirava a costruire il gruppo consiliare). Non tutti sanno che quelle lusinghe sono state rispedite al mittente quando lo stesso palesò di procedere in vista di altre competizioni ad accordi elettorali e non politici. Una candida ammissione di come viene intesa la politica, ovvero come terreno su cui soddisfare le proprie ambizioni in barba a qualsiasi progetto o programma, prova ne sarebbe stato da lì a poco il rapporto nato con la Lega per le europee e naufragato poco dopo.
Non intendo scendere nel dettaglio del tanto decantato risultato personale ottenuto dal Vicesindaco alle elezioni del 2020 perché ognuno può essersi fatto la propria idea ma sicuramente è stato imbarazzante il suo comportamento nei confronti della maggioranza in diverse occasioni quando ha dimostrato chiaramente di essere prima un elemento del partito e poi della maggioranza consiliare.
Questione Aviosuperficie, elezioni provinciali e maschilismo politico
In primis sulla questione aviosuperficie, quando dichiarò di non sapere come la maggioranza si stava determinando per poi chiudersi in un silenzio assordante di fronte alla presa di posizione del suo partito che entrò a gamba tesa contro il Sindaco e la maggioranza fino a concordare un comunicato stampa riparatore con tutta la Maggioranza salvo poi modificarlo senza un nuovo confronto.
Forse è per questo che nel comunicato delle scorse ore Alfano, Cirimele e Pappaterra, glissano sugli “episodi che hanno caratterizzato questi quattro anni di mandato” perché dovrebbero spiegare perché un Vicesindaco che dichiara di non sapere nulla su una questione delicata come l’aviosuperficie non rassegna le dimissioni o perché un partito che ha stipulato un accordo con una maggioranza non risparmia critiche esplicite.
Il nodo delle provinciali
Probabilmente perché qualche mese prima il Sindaco aveva osato candidarsi alla Provincia mortificando le ambizioni della sua vice naufragate miseramente poi due anni dopo con la candidatura di Cirimele appoggiato dalla maggioranza ma non dal suo stesso partito di cui la Vicesindaco è segretario provinciale perché i voti furono dirottati sul candidato della Lega nell’ottica di quegli scambi elettorali di cui sopra.
Anche su questo silenzio tombale, anzi, guai a entrare in questioni del partito che non riguardavano la maggioranza pur avendola esposta, con a candidatura di un suo componente, ad una debacle elettorale.
Per non parlare poi della pantomima del maschilismo politico mai spiegato e che aveva portato a minacciare una manifestazione di piazza salvo poi presentarsi, pochi giorni dopo la proposta del sottoscritto sull’abrogazione di un articolo della legge regionale che disciplina la fusione dei comuni, rinviata ad una commissione mai convocata, in quella stessa piazza a parlare, guarda caso, proprio del tema oggetto della proposta di delibera presentata da me.
Incoerenza, scorrettezza e ipocrisia
Eccoli gli episodi che hanno minato la credibilità politica del partito agli occhi del sottoscritto e di gran parte della maggioranza che in tutti queste circostanze ha ingoiato bocconi amari solo per portare avanti il progetto di Scalea Europea fino all’apoteosi dei mesi scorsi così chiara nella sua drammaticità politica da far apparire qualsiasi tentativo di giustificazione da parte del partito della Vicesindaco anche peggiore dei comportamenti assunti.
Un segretario cittadino si permette di dire di valutare di staccare la spina alla maggioranza dove il segretario provinciale del suo stesso è Vicesindaco negli stessi giorni in cui viene costituito un gruppo in seno alla stessa che però dichiara lealtà al Sindaco e alla Maggioranza. Siamo al delirio politico, all’apoteosi dell’incoerenza.
Anche in questo caso la Vicesindaco cadde dalle nuvole e non prese posizione per poi scandalizzarsi se il Presidente del Consiglio la pone di fronte alla sua incoerenza e alla scorrettezza del suo partito?
La mia posizione in seno alla maggioranza
Oltre alla incoerenza e alla scorrettezza c’è l’ipocrisia delle domande poste tramite il comunicato: il sottoscritto ha precisato chiaramente qual è a sua posizione in Maggioranza all’indomani del consiglio del 7 giugno scorso e, successivamente, nella riunione di Maggioranza del 30 luglio che ha preceduto il consiglio comunale del 31 luglio.
In quella riunione di maggioranza i temi sopra ricordati ed esplicitati nella diretta facebook del 7 giugno sono stati ignorati ma vale la pena a questo punto ricordare che prima del consiglio del 7 giugno l’intera Maggioranza, ad esclusione del gruppo di Idm, era stata convocata dal Sindaco per analizzare la questione manifestando chiara contrarietà alle modalità, alle tempistiche e alle motivazioni con le quali si stava costituendo il gruppo.
Queste sono le verità che tutti conoscono e che qualcuno sta cercando di mistificare nel tentativo di recuperare credibilità. Questi sono i fatti sui quali chi dice di voler fare politica sbandierando valori ad ogni occasione non può tentare generare maldestramente confusione.
Una questione politica
Mi si chiede se faccio parte della Maggioranza in maniera consapevolmente ipocrita perché dopo il consiglio del 7 giugno avevo chiaramente detto che mi sarei determinato nelle votazioni volta per volta e dopo il consiglio del 31 luglio, con una mail ho chiesto al capogruppo di non essere più convocato per le riunioni, notizia che il capogruppo ha condiviso con la restante parte della maggioranza e che il sottoscritto non ha divulgato proprio per non alimentare alcuna tensione in totale spirito di responsabilità e di rispetto verso la cittadinanza amministrata.
Certo, dal 31 luglio alla convocazione dell’ultimo consiglio il Sindaco avrebbe potuto e forse dovuto affrontare la questione in una riunione alla presenza di tutti ma ha preferito lasciar correre pensando che le cose si aggiustassero da sole o che tutti ci saremmo omologati al pensiero unico del tirare a campare e nell’ultimo consiglio mi ha meravigliato la sua reprimenda. Se i panni sporchi si fossero dovuti lavare in casa da buon padre di famiglia avrebbe dovuto lui favorire i chiarimenti del caso magari approfittando delle proposte deliberative da me presentate piuttosto che emendarle facendo proprie posizioni di chiara estrazione politica di centrodestra nel quale stento a riconoscerlo.
È il tempo della responsabilità, lo è sempre stato, ma non è più tempo, almeno per il sottoscritto, di lasciar passare le ipocrisie e le mezze verità.
Nessuna questione personale ma solo una questione politica della quale sono pronto ad assumermi tutte le responsabilità così come avrebbe dovuto fare qualcuno prima di me.
Mi confortano i messaggi di questi giorni delle persone che hanno compreso il mio ragionamento e manterrò fede al mandato elettorale finché ce ne saranno le condizioni ma sempre libero di esprimere il mio pensiero politico nel rispetto delle diverse posizioni ma con il diritto di critica e di valutazione.
La terzietà e i giochetti di potere
Quanto alla terzietà acclamata, non si preoccupi il Vicesindaco, in questa situazione la potrò garantire maggiormente a meno che i suoi buoni uffici con la minoranza e con gruppi extraconsiliari che addirittura si impegnano nella stesura degli emendamenti, non portino a cambiare le carte in tavola e i ruoli in consiglio.
E non si preoccupi il segretario cittadino di Idm che il sottoscritto non deve gettarsi da nessun finestrino di alcun treno in corsa perché non ha né l’obbligo né la necessità di ricandidarsi a tutti i costi e questo, fortunatamente, è chiaro a molti. Sicuramente continuerò a far sentire la mia voce libera soprattutto di fronte a tentativi poco chiari di manipolare la percezione della realtà politica dei cittadini.
Ps.: per chi ha parlato di urla alla fine dell’ultimo consiglio comunale ci tengo a far presente che sono uscito dalla sala subito dopo la fine della discussione senza prendere le scale per il terzo piano.
La posizione del Movimento Cinque Stelle
Sulla questione si è espresso anche Giuseppe Giorno coordinatore del Movimento 5 Stelle per la provincia di Cosenza: “Condivido la posizione politica chiara ed inequivocabile assunta dal nostro portavoce Gaetano Bruno e le proposte portate all’attenzione del Consiglio comunale. La chiarezza e la coerenza espresse dal Presidente del Consiglio fanno capire che il rispetto verso gli elettori viene prima delle cariche e dei ruoli e si manifesta onorando la verità anche quando questa può essere scomoda per qualcuno. A lui la totale e incondizionata fiducia del Movimento 5 Stelle a portare avanti la consiliatura con il senso di responsabilità e il coraggio che lo hanno sempre contraddistinto”.