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Sanità sul Tirreno cosentino. Il consigliere di Tortora, Raffaele Papa: “Il silenzio dei sindaci è assordante. Ci vogliono scelte drastiche”

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Con l’estate, sul Tirreno cosentino le carenze del servizio sanitario si fanno sentire ancora di più. A parlarne è stato il consigliere di minoranza di Tortora, Raffaele Papa, stufo dell’ignavia dei sindaci del territorio, che non prendono iniziativa. “I primi cittadini del territorio – si legge nella nota – assumano una posizione netta, anche con scelte drastiche. Inutile parlare di transazione ecologica, telematica, o di alta velocità ferroviaria, se poi manca la sanità”.

Il comunicato stampa

Siamo nel 2024 ed in Calabria,
in particolare sul Tirreno cosentino, si muore non solo perché malati ma anche perché scarsa è l’assistenza sanitaria in fase di emergenza-urgenza, per non parlare di “Pronto Soccorso” ed “Ospedali” che ti dimettono barcollando (se hai la fortuna di entrare quando ne hai bisogno).
Le ambulanze sono poche e quasi sempre prive di medici, quando arrivano e di questi tempi con inevitabile ritardo, c’è da fare poco ed a volte sono corse disperate che finiscono in tragedia.
E’ così da sempre e la situazione peggiora di anno in anno nonostante le vittime sacrificali non mancano.
Ma la politica che conta, i rappresentanti Istituzionali ad ogni livello scelti dai popoli, spesso sono impegnati in altro, disquisizioni inutili e strumentali su tutto, tranne che per tutelare la vita di ognuno.
L’assistenza sanitaria è l’indice di misurazione della dignità di un popolo, qui la dignità l’abbiamo messa sotto i piedi e tutti o quasi stiamo rassegnati, ubbidienti e proni a quei poteri sempre più lontani dalle esigenze vere e concrete.
I Sindaci del comprensorio assumano una posizione netta, determinata, con scelte e decisioni drastiche, che coinvolgano anche le varie comunità affinché il soccorso a chi sta male non sia più una roulette o un terno a lotto per la salvezza.
Ne va della vita, anche la loro, così non si può continuare; l’amarezza e sconforto è che siamo diventati dei semplici numeri che contano solo in determinate circostanze.
Che l’esistenza si concluda con la morte è un fatto certo; che questa però deve essere associata alla poca, scarsa o inesistete azione di tutela sanitaria è inconcepibile ed assurdo, specie in tempi di spreco di denaro pubblico per tutto e per inezie ma poco per ciò che effettivamente conta.
Continuare a dire che la sanità è un baratro, che il sistema è sballato, che mancano i medici, che mancano strutture e macchinari e via chiacchierando è solo un modo per continuare a non far niente e deresponsabilizzare chi invece le responsabilità le ha ed anche notevoli.
Far finta di non vedere e non parlare per evitare scandalo e paure è ancora peggio, significa perpetuare nell’ignavia ed inganno che ci condannano.
Si parla di transizione ecologica, di telematica, di velocità supersonica, ma qui la sanità tranne qualche eccezione, pare sia rimasta all’era della pietra.
Se almeno queste pietre… si riuscisse ad usarle, sarebbe un buon inizio.

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