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SANITÀ CALABRESE. “COME ATTRARRE VISITATORI SENZA OSPEDALI”. IL MOVIMENTO “LA SCOSSA” SCRIVE AL PRESIDENTE OCCHIUTO

Come attrarre visitatori senza ospedali, guardie mediche e presidi medici nel territorio? Questo si chiedono gli attivisti del movimento La Scossa. Il presidente Antonio Pappaterra ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Calabria nonché commissario ad Acta alla Sanità, Roberto Occhiuto, chiedendo interventi decisi, soprattutto ora.

La lettera del Movimento La Scossa

Come Movimento La Scossa, abbiamo apprezzato molto l’impegno per incrementare il turismo in Calabria e al netto delle critiche dovute alle ingenti spese sostenute dai calabresi per esportare le nostra enogastronomia e le nostre bellezze nel mondo, volevamo chiederle come potremo accogliere i turisti in arrivo nella stagione 2023, senza un minimo di garanzie sanitarie nel territorio: specie nel Tirreno Cosentino?

Occorre sottolineare che noi de “La Scossa” siamo stati fortemente entusiasti della “chiamata alle armi” di medici provenienti da altri Paesi del Mondo e da Cuba: per noi questa scelta rappresenta una vera soluzione rivoluzionaria alle ataviche burocrazie parassitarie che aleggiano nel sistema che Lei stesso, solo attualmente, rappresenta. Le facciamo davvero i complimenti e auspichiamo a sostenere sempre di più il percorso su questa strada, puntando anche ad altri Paesi, in modo da aprire, in tempi brevi, anche le guardie mediche chiuse nel nostro territorio

Di fatto la Sanità Pubblica in Calabria se è fallimentare ha più di un responsabile e Lei ne ha solo ereditato il peggio.

Per questo riteniamo che sia inutile perdersi in preamboli. La Sanità in Calabria è a livelli da 4°Mondo e, purtroppo, il fatto stesso che mancano dottori, infermieri e mezzi, evidenzia un quadro, pressoché, peggiorato rispetto agli anni in cui non era Commissariata. Ciò è soltanto una conseguenza di un modello politico sbagliato e sbilanciato nei principi dell’uguaglianza, rispetto ad altre realtà che ricevono più attenzioni dal Governo e dalle Istituzioni nazionali. Su questa scia oscura, l’ultima scelta fatta, cioè quella di aderire alla riforma Calderoli sull’autonomia differenziata, non farà altro che peggiorare il panorama di una periferia sempre più asservita al potere Lombardo. Un sistema che si arricchisce con i fondi dei poveri calabresi che emigrano per curarsi.

Tuttavia, considerando le varie difficoltà di cui è intriso un sistema da 4° mondo, vorrei chiederle come si fa a fare Turismo senza Sanità in Calabria e nell’Alto Tirreno Cosentino? Come Potremo garantire ai nostri visitatori Guardie Mediche aperte ed efficienti nell’entro terra tirrenico, in città e comunità visitate regolarmente da oltre 200.000/300.000 visitatori? Abbiamo la possibilità di essere effettivamente garantiti a livello sanitario nei prossimi mesi, o dovremo fare appello ai nostri vicini della Basilicata per avere diagnosi certe in tempi brevi, in caso di emergenza?

 

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