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Praia a Mare. “Promesse non mantenute e dimenticanze”. Morelli e Maiorana presentano il “conto” all’amministrazione

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Dai campi da tennis che non sono stati ancora realizzati all’immobilismo sull’area dell’ex Marlane, fino ad arrivare al Piano Spiaggia comunale, atteso per il 31 marzo ma di cui ancora non si vede l’ombra. Il gruppo di minoranza “Praia Futura”, rappresentato dai consiglieri Morelli e Maiorana, stila il quaderno delle doglianze e presenta all’amministrazione De Lorenzo una corposa lista di “promesse non mantenute e di dimenticanze”.

Il comunicato stampa di Praia Futura

1. DUE CAMPI DA TENNIS DIMENTICATI NELL’ABBANDONO, OSTAGGI DI UN “PROGETTO RIVOLUZIONARIO” (MAI VISTO) E MAGICAMENTE RESUSCITATI.
Dopo tre lunghi anni, l’Amministrazione si accorge — come se d’improvviso svegliatasi da un letargo — dell’esistenza di due campi da tennis, un tempo fiori all’occhiello del nostro territorio, oggi ridotti a ruderi silenziosi dell’inerzia politica. Ci dicono che sono stati lasciati in abbandono perché “destinati a un progetto importante e rivoluzionario”.
Ma il popolo non si nutre di aggettivi altisonanti: chiediamo chiarezza.
Il progetto è stato affidato? A chi? Con quali fondi? E soprattutto: quali sono i tempi?
I cittadini meritano una risposta, non slogan da campagna elettorale permanente.

2. AREA EX MARLANE: IL SILENZIO CHE GRIDA PIÙ FORTE DI QUALSIASI PAROLA
Tre anni fa si annunciavano sogni. Castelli di carta costruiti con la bocca, promesse incastonate in conferenze e post social. Oggi, sull’area ex Marlane, simbolo del nostro passato industriale e potenziale volano per il futuro, regna il nulla. Nessun progetto, nessuna visione, nessuna parola.
Che intenzioni ha questa Amministrazione? Oppure dobbiamo credere che anche questo spazio sarà sacrificato sull’altare dell’immobilismo?

3. QUESTIONE TIS: DODICI LAVORATORI, DODICI FAMIGLIE IGNORATE DALL’AMMINISTRAZIONE
Dodici uomini. Dodici lavoratori che, da tanti anni ormai, contribuiscono con competenza, dedizione e senso del dovere al funzionamento quotidiano dell’Ente.
Oggi, grazie a una normativa chiara, esiste la possibilità concreta di stabilizzazione, con costi irrisori per il Comune, eppure l’Amministrazione continua a voltarsi dall’altra parte, preferendo percorsi più onerosi e meno trasparenti, come l’affidamento a cooperative esterne.
Ma ciò che è ancora più grave è il silenzio umano, prima che politico.
Perché il Sindaco non incontra i TIS?
Perché non ha il coraggio di guardarli negli occhi e dire loro, e alla cittadinanza intera, quali sono le sue vere intenzioni?
Non si tratta solo di numeri o procedure: in ballo ci sono dodici vite, dodici famiglie, che in molti altri Comuni rappresentano una battaglia sindacale, amministrativa e soprattutto sociale, quotidiana e condivisa.
Qui, invece, solo attesa, indifferenza e silenzi che pesano come macigni.
Il primo cittadino ha inserito l’adesione alla stabilizzazione sulla piattaforma: cosa intende fare adesso? I tirocinanti aspettano. E con loro, la giustizia sociale.
È ora che il Sindaco esca dal suo palazzo e parli con chiarezza, responsabilità e rispetto.

4. FINANZIAMENTI: PUBBLICA SOLO QUELLI CHE RIESCE AD OTTENERE?
Il Sindaco, in passato, si vantava di non pubblicare i finanziamenti intercettati, a differenza dei suoi predecessori, forse per una malcelata superiorità comunicativa.
Ora però, ecco che due soli finanziamenti intercettati — uno per un parcheggio e uno di poche migliaia di euro per la digitalizzazione del piano di protezione civile — vengono subito esibiti al pubblico.
Domanda semplice: e gli altri? Forse non ci sono? Forse è più facile parlare di “trasparenza” che praticarla? Quindi non parla di quelli persi?

5. DEMANIO: CONFUSIONE, DANNI E UN VUOTO NEI CONTI DELL’ENTE
Non possiamo dimenticare la sconcertante linea adottata sul tema del demanio. Una gestione approssimativa, confusa e contraddittoria, che ha generato soltanto incertezza, senza offrire una soluzione strutturale.
Il risultato? Danni concreti per coloro che, in buona fede, avevano iniziato un percorso per regolarizzare la propria posizione, e un evidente buco nelle casse dell’ente, privato di entrate certe e legittime.
Eppure, per il Sindaco, “va tutto bene”. Una frase che stride con la realtà dei fatti e con l’amarezza di chi si è visto penalizzato da una politica disattenta.
Infatti non si comprende come questa maggioranza continui ad esultare davanti a sentenze che per l’Ente e per i cittadini hanno rappresentato e rappresentano un danno enorme; e tanto solo per ostentare un ipotetico successo amministrativo che in realtà continua ad essere un fallimento? Lo hanno capito che stanno impoverendo l’ente?

6. PCS: UN PIANO DA 70MILA EURO, CIRCA, INGHIOTTITO DAL SILENZIO
Il Piano Comunale di Spiaggia (PCS), strumento urbanistico fondamentale per la pianificazione delle aree demaniali marittime, era atteso entro il 31 marzo come la panacea di tutti i mali, dato che così lo descrivevano balneari vicini alla maggioranza e allo stesso Sindaco, direttamente interessato.
Ad oggi, nessuna notizia, salvo il dato certo che la sua redazione è costata circa 70.000 euro alle casse comunali.
È stata forse organizzata un’assemblea pubblica per informare i cittadini sulla destinazione delle varie aree?
Quali zone saranno dedicate ad attività turistico-ricreative, produttive, e servizi per la fruizione balneare?
Quali quelle in concessione a privati, stabilimenti balneari, aree per la nautica da diporto, per pescatori, circoli sportivi, attività legate alla marineria, o affidate a Enti pubblici?
Sono previsti Stabilimenti Comunali (SBc), Chioschi (CW), Aree Camper (Pkc), Lega Navale (LN), la Casa del Pescatore (CP)?
Nel caos gestionale — ereditato, sì, ma oggi aggravato — l’Amministrazione ha valutato quali aree non possono essere date in concessione?
Le aree per la balneazione libera, i corridoi di alaggio, le zone naturalistiche, i parcheggi, le aree pubbliche attrezzate esistenti o di progetto, e persino gli arenili liberi, sono stati definiti?
Si attende con impazienza la pubblicazione di un piano che il Sindaco ha politicamente “venduto” ai balneari come simbolo del nuovo corso, ma che rischia di non vedere mai la luce: le norme da rispettare sono rigorose, e l’attuale conformazione urbanistica di Praia a Mare le rende di difficilissima attuazione.
E forse è proprio questo il nodo: un Sindaco che oggi sa quanto tale strumento possa creare forti tensioni, soprattutto in un momento in cui la sua maggioranza è attraversata da divisioni profonde.
La vicesindaca, forte di circa 1.000 preferenze, è ormai politicamente evaporata.
Cosa ne pensa? È ora di capire che non può permettersi altri strappi con la sua base più fedele.
Intanto cosa si fa? Ancora una volta, si preferisce il silenzio alla verità.

7. OSPEDALE: SILENZIO INACCETTABILE SUL DIRITTO ALLA SALUTE
Fino ad oggi abbiamo volontariamente mantenuto il riserbo sul tema dell’Ospedale, confidando nelle rassicurazioni ricevute dal Sindaco, che più volte ci ha garantito la piena consapevolezza e gestione della complessa situazione sanitaria locale.
Abbiamo dato fiducia istituzionale, convinti che la salute dei cittadini debba restare al riparo da speculazioni e polemiche.
Tuttavia, il silenzio seguito all’ultima sentenza del Consiglio di Stato, che ha sancito un pronunciamento potenzialmente penalizzante per il nostro territorio, non è più accettabile.
Il Sindaco, così solerte e presente sui social per ogni evento o pulizia, oggi tace proprio quando più forte dovrebbe levarsi la voce di un rappresentante del popolo.
Cosa sta facendo l’Amministrazione per difendere il diritto alla salute degli alti-tirrenici?
Ha intenzione di impugnare tale sentenza dinanzi al TAR?
Esiste un’interlocuzione attiva con il Governo Regionale o con il Ministero della Salute? Se è si, fornisca dati certi e ci aggiorni su tutto.
Il diritto alla salute non è materia negoziabile. Non è un capitolo da chiudere con un post o una rassicurazione verbale. È un fronte su cui si combatte con la verità, la fermezza e il coraggio politico.
Se questa Amministrazione ha deciso di abdicare al proprio ruolo di difesa della sanità pubblica, abbia almeno l’onestà di dirlo chiaramente.
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8. DAI VIDEO DELLA PULIZIA A MANO DELLA SPIAGGIA AL FLOP DEGLI EVENTI: UN’AMMINISTRAZIONE CHE CONFONDE IL GOVERNO CON L’ANNUNCIO
La “chiarezza” tanto declamata si è arenata su una spiaggia pulita a mano e su cambi continui di corpi illuminanti, mentre le luci che servono davvero — quelle della visione strategica — restano spente.
Si promuovono manifesti ed eventi, i cui risultati economici per la comunità sono pari a zero. Il tutto senza tralasciare il costo ingente di tutti gli eventi durati pochi minuti, rinviati, o interrotti causa maltempo, per i quali vorremmo sapere anche come vengono trattati gli onorari degli artisti?
Insomma, una sequela di azioni estemporanee, senza direzione, senza ritorno, senza anima.

Oggi più che mai, il paese è travolto da illusioni e misteri.
Illusioni di progetti che non partono, misteri su fondi, personale dimenticato, piani costosi e mai realizzati.
A nome dei cittadini, pretendiamo trasparenza, coerenza e responsabilità.
E continueremo, con fermezza e dignità, a esercitare il nostro ruolo di opposizione vera, non contro qualcuno, ma a favore di tutti.

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