Praia a Mare. “Hub Parking di piazza Sturzo”. Il consigliere di minoranza Morelli: “Uno scempio su cui l’amministrazione deve dire la verità””
“Il parcheggio sotterraneo non utilizzato, quello esterno usato parzialmente e nessun ticket pagato. In poche parole, l’hub parking di piazza Luigi Sturzo è un’opera fantasma, anzi uno scempio”.
Il portavoce del gruppo di minoranza “Amare Praia”, Tommaso Morelli, ci va giù duro. Infatti, con un video messaggio, pubblicato su Facebook, l’esponente dell’opposizione è tornato a parlare dell’area sosta automatizzata, realizzata ma mai entrata in funzione.
Morelli parte dal parcheggio sotterraneo, per cui sono stati spesi 80 mila dei 390 mila euro ricevuti dal dipartimento Turismo della Regione Calabria, e che, nonostante i lavori di recente fattura, “risulta ancora non agibile perché non sono state rispettate le altezze minime previste dalle legge”. Infatti, fin dal suo concepimento, avvenuto più di venti anni fa, l’area sotterranea non è stata utilizzata perché non ha mai ricevuto l’agibilità.
“La musica – spiega Morelli – non cambia anche per la parte esterna. Infatti, il sindaco ha sempre detto che l’intero hub parking sarebbe stato a pagamento e automatizzato, e che i ritardi della sua entrata in funzione erano dovuti alla consegna del software di gestione. Ma cosa dovrebbe gestire questo software se ci si è dimenticati di inserire nel progetto iniziale le casse automatiche?”.
Insomma, per Morelli, questa è “un’opera-flop” realizzata, per giunta, in uno dei punti più caratteristici di Praia a Mare, a discapito di una delle piazze più belle del territorio comunale. “Se mai verranno installate le casse automatiche – ha detto Morelli – il Comune dovrà acquistarle con fondi propri”.
La nota stampa di Amare Praia
Dopo gli annunci il silenzio. L’unica opera progettata in due anni e mezzo di amministrazione dalla Giunta De Lorenzo rischia di non vedere mai la luce. L’Hub parking di piazza Luigi Sturzo ha un problema non da poco: abbiamo analizzato la documentazione tecnica e da quanto ci risulta non c’è l’altezza minima prevista per legge per le aree di sosta sotterranee con più di nove posti auto. Questa è la ragione per la quale il parcheggio è chiuso.
Amare Praia ha chiesto al Sindaco, più volte, tempi e modi della messa in funzione dell’hub fatto passare come un punto di svolta nell’offerta di servizi all’avanguardia. De Lorenzo ci ha risposto che i ritardi erano dovuti alla consegna del software di gestione delle casse automatiche che erogano i ticket. Ma questo non è vero perché le casse automatiche non risultano neppure essere state previste dal progetto. Un errore assurdo ed imperdonabile.
Come pure il tentativo di nascondere ai cittadini la realtà dei fatti. Parliamo dunque di un’opera fantasma, priva dei requisiti di legge e mancante di una delle componenti fondamentali per avere gli “ingenti introiti” prospettati dal Sindaco in una delle sue uscite: il sistema di emissione dei ticket. Qualora l’hub dovesse entrare in funzione, le casse automatiche dovranno essere acquistate con fondi comunali.
Questo progetto, finanziato dalla Regione Calabria, è costato 390 mila euro, 80 mila dei quali per i lavori di rifacimento e ristrutturazione del massetto e della pavimentazione della parte sotterranea. Ma al momento l’area di sosta resta inagibile come lo era più di venti anni fa quando è stata realizzata e per questo motivo mai prestata alla sua destinazione d’uso originaria.
Il parcheggio all’aperto, fronte mare, è un’altra incognita. Non risultano attivi la colonnina per la ricarica delle auto elettriche e l’impianto fotovoltaico realizzato sul tetto della pensilina d’attesa, perché non sono stati registrati ad alcun gestore dei servizi elettrici. Il mancato utilizzo di un impianto fotovoltaico finanziato con fondi pubblici costituisce un danno erariale. Al momento sono inutilizzati
anche l’infopoint e l’area servizio di bikesharing, pure previsti dal progetto. Non c’è stato alcun rispetto per l’ambiente: il verde pubblico è stato devastato a dispetto delle prescrizioni rigidissime della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio a tutela dei luoghi. Il progetto presenta un lungo elenco di criticità e a farne le spese saranno ancora una volta i praiesi.