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Praia a Mare. Celebrata la memoria della “Madonna della Neve”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa

Con la celebrazione della memoria della Madonna della Neve, si è dato avvio in Santuario ai giorni di preparazione all’annuale solennità della Madonna della Grotta. Memoria liturgica arricchita anche dal dono dell’indulgenza, in virtù dell’aggregazione alla Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, privilegio concesso il 2 maggio 2009.

Alla celebrazione, presieduta dal Rettore, hanno partecipato numerosi fedeli, saliti in Santuario a venerare l’antichissimo simulacro di marmo alabastrino della Madonna della Neve risalente al 1578, dono del Vescovo Tiberio Cosentino. Al termine della celebrazione, i presenti hanno partecipato alla presentazione del libro di Mons. Salvatore Priola, dell’Arcidiocesi di Palermo, e già Parroco – Rettore del Santuario Basilica in Altavilla Milicia.

Il libro, presentato dal Rettore, don Paolo Raimondi, oltre ad essere un ottimo trattato Ecclesiologico – Cristologico e Mariologico, illustra e spiega le origini della più antica preghiera alla Madre di Dio, Sub Tuum Praesidium, che l’autore ha utilizzato come cammino di preparazione alla festa nella Comunità di Altavilla nel 2023. Questo felice appuntamento di indole culturale, ha fatto dunque da felice introduzione ai giorni che la città di Praia vive con grande trasporto devozionale.
Don Paolo ha tratteggiato per sommi capi, il bimillenario culto mariano, che nella Chiesa Cattolica come in quella Ortodossa guida i fedeli all’imitazione del Figlio di Dio, nato dalla Vergine Madre.

Citando alcuni documenti della Chiesa, definizioni dogmatiche e scritti sulla Madre di Dio, ha evidenziato come il testo di Mons. Priola ha il primato di essere l’unico testo che al momento che spiega e da notizie storiche ed ecclesiali su questa preghiera.

Il Rettore ha anche evidenziato, come questa preghiera si lega benissimo al Santuario Praiese, in quanto i fedeli vi accorrono per chiedere aiuto a protezione alla Madre di Dio e rifugiarsi sotto il suo manto materno nelle pene e nelle angosce della vita.

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