Orsomarso. “Sede istituzionale del Comune trasformata in caserma”. Il gruppo di minoranza Rinascita Democratica torna a chiedere spiegazioni
“La sede istituzionale del Comune di Orsomarso e sede COC trasformata in caserma senza che nella progettazione definitiva venisse formalizzato questo cambio di destinazione d’uso”. Il gruppo consiliare di minoranza “Rinascita democratica” continua a chiedere spiegazioni alla maggioranza, ma queste non arrivano. Negli anni l’iter è andato avanti. Per la minoranza, però: “Un diverso utilizzo dell’edificio non poteva essere attuato, poiché l’immobile, in quanto sede istituzionale dell’Ente, era parte del patrimonio indisponibile del Comune e non poteva essere oggetto di alienazione o dismissione”.
Il comunicato stampa di Rinascita Democratica
Ci dispiace disturbare la quiete e la quotidiana mistificazione della realtà che l’Amministrazione comunale di Orsomarso continua a proporre con post social trionfalistici e annunci strabilianti tendenti a magnificare un “borgo” che esiste solo nella fantasia dei suoi adepti. La verità invece parla di fatti e situazioni ben diversi che noi del Gruppo Rinascita Democratica abbiamo sempre rappresentato senza omissioni e mezze misure, chiamando le cose con il proprio nome.
Ci riferiamo innanzitutto alla ristrutturazione e adeguamento sismico della sede istituzionale del Comune di Orsomarso e sede COC trasformata in caserma senza che con la progettazione definitiva venisse formalizzato questo cambio di destinazione d’uso. Diverso utilizzo che non sarebbe stato possibile attuare poiché l’immobile, in quanto sede istituzionale dell’Ente, era parte del patrimonio indisponibile del Comune e non poteva essere oggetto di alienazione o dismissione. Questo lo dice la Legge, che tutti devono rispettare.
Come cittadini di Orsomarso e come rappresentanti democraticamente eletti, abbiamo rappresentato i nostri dubbi e preoccupazioni in modo chiaro e senza tentennamenti agli organi istituzionali a tutti i livelli. Lo abbiamo fatto utilizzando canali di comunicazione certificati, di cui resta traccia e memoria, ma con nostro grande stupore e sconcerto non è successo niente, per anni ci è stato negato come consiglieri comunali l’accesso all’edificio comunale senza mai comunicarci ufficialmente che le nostre rimostranze erano infondate, che si può cambiare la destinazione d’uso di un immobile di proprietà comunale, sede istituzionale dell’Ente e quindi patrimonio indisponibile del Comune.
Nonostante le nostre reiterate sollecitazioni e proteste, fatte sempre nelle sedi istituzionali competenti (Consiglio comunale in primis) e con i mezzi democratici a nostra disposizione, l’iter è andato avanti. Ai primi di settembre 2023 il sindaco ha firmato il contratto di affitto dell’intero edificio a caserma e in quel documento non si parla più di sede COC, nonostante nella seduta consiliare del 27 gennaio 2023 la maggioranza aveva destinato a caserma l’immobile, attestando però che il cespite era “destinato come da vigente pianificazione di protezione civile a sede di centro operativo comunale”. Ma come tutti sanno, si tratta di due cose completamente diverse, a nostro avviso una caserma non può essere anche Centro Operativo Comunale di protezione civile. Intanto la sede del Comune è in affitto in un edificio che, da quanto ne sappiamo, è sprovvisto di certificato di agibilità.
È evidente, dunque, che siamo di fronte ad una vicenda alquanto controversa sulla quale, chiediamo, si faccia finalmente chiarezza da parte di chi ha la competenza per farlo.
In generale, analizzando l’operato di questa amministrazione ci sembra di essere di fronte a un mondo alla rovescia, come risulta anche da questa breve rassegna di fatti:
– Accesso alla Valle del fiume Argentino. Le telecamere installate e funzionanti sono in palese violazione delle norme sulla protezione dei dati personali e sulla base di un’ordinanza sindacale illegittima che ha perso ogni efficacia poiché è scaduta ormai da tre anni. Invece di procedere a una regolamentazione seria e necessaria, come da noi proposto in ben due Consigli comunali, la maggioranza ha deciso in entrambi i casi di rinviare l’argomento per “leggere le carte” e “approfondire” il piano del parco. Ma evidentemente non era questo il vero motivo, infatti a distanza di oltre un anno, crediamo che anche leggendo una pagina al giorno tale “lettura” sarebbe stata ormai completata. Altro fatto inquietante, alle nostre segnalazioni all’ufficio tecnico è stato risposto che i “multati” avrebbero potuto fare ricorso al TAR per avere ragione. Insomma, si persevera in una violazione di legge da parte di chi, per definizione, deve applicarla e farla rispettare.
Articoli e video celebrativi si susseguono per esaltare il borgo “cantiere a cielo aperto”, salvo poi omettere di dire che in molti casi si tratta di cantieri che procedono a rilento e i cui termini di consegna dei lavori sono scaduti da anni:
– Lavori campo sportivo – termine di consegna stabilito da contratto per maggio 2020 (4 anni di ritardo e non se ne vede ancora la fine);
– Edificio scolastico parzialmente demolito sulla base di un generico “si consiglia” di un tecnico che era anche progettista, consegna lavori prevista, ottobre 2022 (ce la faremo per settembre 2024 con due anni di ritardo?);
– Lavori fitodepurazione: ribadiamo il fatto che procedono senza regola e controlli, lasciando macerie e danni ai beni pubblici e privati, anche qui regnano incertezze e improvvisazione. Strade comunali prima in condizioni dignitose, dopo il passaggio dei tubi sono ridotte a mulattiere, al limite della transitabilità.
– Lavori messa in sicurezza del centro storico: al netto dei soliti slogan veicolati anche sulla pagina Facebook istituzionale, al momento si registra soltanto la realizzazione di un muro di dubbia utilità in località San Leonardo, mentre per il costone a ridosso di piazza Moro, Via Ziccarelli, Torre orologio e via Santa Croce stiamo ancora aspettando.
A proposito di videosorveglianza … Nonostante i cartelli disseminati sul territorio comunale, abbiamo accertato che di telecamere o di strumenti fototrappole non ce n’è neanche l’ombra. Così si perde in credibilità e si fanno brutte figure!
Un mondo alla rovescia, abbiamo detto, ed è un dato sistematico dell’atteggiamento dell’Amministrazione comunale che fa l’opposto di quello che invece dovrebbe fare. E intanto il paese prosegue nel suo lento e triste declino, di fronte al quale a nulla servono i post social o le accuse false e malevoli nei confronti degli avversari politici che fanno soltanto il proprio dovere. Ci vuole ben altro che tirare a campare!
È per questo motivo che come gruppo consiliare abbiamo deciso di rilanciare il nostro progetto politico nato quattro anni fa, perché crediamo che attorno ad esso si possa costruire un’aggregazione seria e credibile, capace di gettare le basi per un cambiamento vero, per il futuro di Orsomarso.