NUBIFRAGIO A TORTORA. REAGIRE È PRIORITARIO
Una comunità unita in cui le persone stanno continuando ad aiutarsi a vicenda, nonostante incredulità e sfiducia siano ancora presenti tra coloro che hanno subito danni o hanno semplicemente vissuto in prima persona il nubifragio abbattutosi giovedì scorso sul Centro storico di Tortora e sulle frazioni montane. Anche stamani si continua a lavorare, fino alle ore 20 di ieri, i Vigili del Fuoco hanno presenziato durante le operazioni. La conta dei danni continua ma, come detto, le preoccupazioni sono tante.
Che fine farà il Centro storico? Questa la prima domanda che molti si sono posti. Infatti, la paura è che l’interdizione del tratto tra piazza De Francesco e piazza Pio XII sia il colpo mortale a un Centro storico già spopolato. Anche i residenti delle frazioni montane sentono il peso di una viabilità compromessa, che porterà parecchie persone a dover fare ogni mattina chilometri e chilometri in più per raggiungere il posto di lavoro, le scuole, l’ospedale o semplicemente un super mercato per fare la spesa quotidiana.
“Nessuno ricorda un evento del genere, neanche i più anziani. Qui ci siamo sempre sentiti al sicuro, protetti dalle intemperie”. Questo ci ha raccontato il consigliere di maggioranza Rosanna Limongi, che risiede al Centro storico. “Giovedì sera – ha detto – ero sotto casa, bloccata in auto. Ho visto quel fiume di acqua scendere giù improvvisamente, non immaginavo cosa stesse accadendo poco più in cima, in piazza. Ho solo pensato che proprio qualche giorno prima, c’era gente che rideva e scherzava, che si divertiva tra gli stand della Zafarana Fest. Certamente questo evento ci ha piegati, ma non ci ha spezzati. Abbiamo reagito subito e ora sappiamo che dobbiamo fare tanto, perché nessuno vuol vedere il borgo morire, anzi da qui dobbiamo trovare la forza per risalire la china ancora meglio”.
Anche il parroco della Chiesa San Pietro Apostolo, don Giovanni Mazzillo, ha parlato della necessità di reagire a quanto accaduto, ma ha rivolto un appello anche alle istituzioni. “Eventi del genere sono effetto dei cambiamenti climatici di cui ormai sentiamo parlare ogni giorno. La prevenzione è prioritaria, bisogna partire subito anche con quei piccoli interventi che possiamo fare noi, senza rimandare a quando saranno messe in campo le grandi opere. Vero che questi sono eventi straordinari e imprevedibili, ma ogni giorno vediamo in tv scene inequivocabili. Bisogna agire, preservare e prevenire e non perdersi dietro alle polemiche. Anzi, ho sempre pensato che non ci sia mai un tempo buono e giusto per le polemiche”.