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“No all’Autonomia differenziata”. 70 i sindaci calabresi che chiedono a Occhiuto di impugnare la legge. La senatrice della Lega, Minasi: “Polemica strumentale”

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Al momento, sono 70 i sindaci che hanno firmato l’appello, rivolto al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per dire “no” all’autonomia differenziata. “Una sola Italia”, questo il titolo che fa da cornice all’iniziativa, con la quale si chiede: “alla Regione Calabria di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il disegno di legge d’iniziativa governativa, approvato in via definitiva dalla Camera nella giornata del 19 giugno 2024”. Sul Tirreno cosentino, l’unico sindaco ad aver firmato il documento promosso dal primo cittadino di Catanzaro, Nicola Fiorita, è stato Felice Spingola, da pochi giorni alla guida di Verbicaro. Dall’altra arriva il comunicato stampa della senatrice calabrese della Lega Tilde Minasi, la quale ribadisce che: “questa riforma si fa insieme e io sarò la prima a vigilare, affinché tutto sia compiuto secondo le regole”.

Il comunicato stampa di Tilde Minasi

«Ho letto dell’appello firmato da 70 sindaci calabresi al presidente Occhiuto, perché la Regione impugni la legge sull’autonomia differenziata. Al di là dell’esercizio di democrazia, che non contesto, relativo alla raccolta firme e alla presentazione legittima di una qualsivoglia petizione, mi chiedo: ma questi Sindaci hanno letto il testo? Questi Sindaci stanno agendo davvero nell’interesse dei loro concittadini o stanno solo usando questo pretesto per fare opposizione strumentale ai loro avversari politici? E, infine, questi Sindaci, prevalentemente di area Pd, a partire dal promotore dell’iniziativa Nicola Fiorita, hanno perso la memoria circa chi ha introdotto l’autonomia differenziata in Costituzione o fanno solo finta di non ricordare, per attaccare, appunto strumentalmente e faziosamente, il Governo? Si facciano un esame di coscienza, piuttosto, e pensino davvero al bene del Sud, anziché alle loro poltrone!».

Inizia così una nota della Senatrice della Lega, Tilde Minasi, che commenta l’appello contro l’Autonomia differenziata lanciato dal primo cittadino di Catanzaro, Fiorita, seguito a ruota dai colleghi di Cosenza, Reggio, Crotone, Vibo Valentia e altre decine di Sindaci calabresi, denominato “Una sola Italia”.

«Un Amministratore serio, che davvero vuole il bene dei suoi amministrati – prosegue la Senatrice – di fronte a una legge come questa si porrebbe con un atteggiamento molto diverso, capendo quali sono le enormi opportunità offerte al territorio, anziché nascondersi dietro lo spauracchio, sventolato di fronte al popolo, delle penalizzazioni che, a dire dei detrattori, alcuni settori si troverebbero a subire (la sanità in primis)!

Non è così, questa riforma è solo l’inizio di un percorso da costruire insieme – dice ancora Minasi – che consentirà a tutti di partecipare e di partire da posizioni paritarie, garantite dai Lep che dovranno essere fissati, e, da quelle posizioni, di sviluppare e sfruttare al meglio le proprie caratteristiche peculiari, le proprie potenzialità, pur nel rispetto dell’unità del Paese e con vincoli di solidarietà sempre ben presenti per le Regioni più svantaggiate, creando però delle nuove basi, serie, di crescita e sviluppo.

Peraltro, ricordo, la legge non prevede alcun obbligo a scegliere e chiedere l’Autonomia. Dunque, se mai la Calabria non volesse prendere questa strada, potrà farlo. Anche se sarebbe, a mio avviso, un’opportunità sprecata. In ogni caso, sarò io la prima a vigilare perché tutto sia fatto rispettando i nostri diritti al pari del resto d’Italia, affiancando in questo cammino proprio gli Amministratori del territorio.

Perché, dunque, – sottolinea la Senatrice – continuare a mentire ai calabresi e agli italiani del Sud, spaventandoli, anziché mostrare loro la realtà dei fatti? Qual è il vero interesse di questi Sindaci, se non cavalcare l’onda di dissenso che è stata costruita e alimentata proprio da una disinformazione strumentalmente voluta dalla sinistra?

Quella sinistra, peraltro – ricorda Minasi – che è proprio la prima artefice della riforma! E’ la sinistra, infatti, ad aver voluto modificare, nel lontano 2001, il Titolo V della Costituzione introducendo proprio l’autonomia differenziata, che questo Governo ha semplicemente attuato! In quegli anni, e nei seguenti, andava bene, sol perché era un’iniziativa appunto da ascriversi al Partito democratico (allora Ds) e adesso invece non va bene, perché l’ha attuata la Lega?

I fatti – rimarca la Senatrice – parlano chiaro e smascherano la doppia faccia mostrata da una certa politica. E dispiace davvero assistere a questi tristi giochi di propaganda sulla pelle dei cittadini. Invito i Sindaci firmatari – conclude – anziché a presentare appelli per l’impugnazione della legge, a un confronto pacato sul tema dell’Autonomia, per il quale mi dichiaro, come sempre, disponibile.

Incontriamoci e discutiamone, per il futuro e lo sviluppo della nostra amata Calabria!».

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