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Marketing, turismo e identità. Al Garden di Praia a Mare primo talk sulle potenzialità del territorio

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Pubblicizzare un luogo attraverso i social network non è semplice e non è per tutti, in particolar modo se questo “luogo” aspira a diventare una meta di eccellenza. Di questo si è parlato ieri sera, venerdì 24 gennaio, presso l’hotel Garden di Praia a Mare.

L’iniziativa non si è mossa secondo le coordinate canoniche, ma è stata gestita a mo’ di talk. La formula proposta da Vito Mandarano, ideatore del PodChannel “Let’s talk”, e da Umberto D’Aniello, tra i gestori dell’albergo che ha ospitato il dibattito, ha funzionato e ha creato una interessante interlocuzione per due fattori: “dialogo vis-a-vis” e “presenza di esponenti di generazioni diverse”.

L’argomento non era dei più semplici. Al centro: “The Social Dilemma: tra connessioni e contraddizioni”, ossia come promuovere il nostro territorio in maniera vincente? Da una parte le provocazioni di Mandarano, in veste di moderatore, dall’altra i tre relatori Sergio Tranchino, Espedito Iannini e Gennaro Iorio, con il loro bagaglio di esperienze nel mondo della grafica pubblicitaria e del marketing. Davanti a loro il pubblico, composto da giornalisti, esperti del settore, esponenti delle amministrazioni comunali e anche promotori “fai-da-te” del territorio. Ciascuno, a modo suo, ha aiutato a rendere frizzante il dialogo.

Di fronte a un’interazione perfetta, che, in maniera pacata, è riuscita a portare alla luce lacune e punti di forza di un campo minato quale la comunicazione della “bellezza”, tutti sono stati concordi su un aspetto: “nessuno sa quale identità vuole assumere questo territorio, quale sia la sua precisa collocazione e quale vocazione vuole attribuirsi”.

Tradotto: c’è un difetto di conoscenza, in primis in chi abita il territorio, di tutte le bellezze paesaggistiche e delle loro potenzialità. Ciò vanifica ogni possibilità di cambiamento e non rende giustizia neanche alla migliore delle campagne di promozione. La soluzione? Tutti insieme verso un obiettivo chiaro, identitario e incasellato in un’ottica comprensoriale, perché da soli non si va da nessuna parte.

Aspetto ancora più importante: il tutto va affidato a professionisti, a chi ha studiato e continua a specializzarsi in questo mondo che corre velocemente e che inventa e mischia tendenze. La valorizzazione del territorio parte però anche da coloro che lo abitano e dai professionisti che qui si sono cresciuti.

Insomma, l’adagio “Nessuno è profeta in patria” si scontra con la drammatica cecità della società altotirrenica verso le competenze degli autoctoni, causando così fughe di idee e di potenzialità che potrebbero invece soddisfare la necessità di uno svecchiamento dei linguaggi e dei pregiudizi.

Logicamente, non tutto si può fare in poco tempo, ma bisogna pur iniziare. Dal canto loro, gli organizzatori della serata stanno lavorando già ad altri appuntamenti. Restate quindi in linea.

 

 

 

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