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“La Sinistra si riunisca, basta con la politica da social”. Da Scalea Michele Calvano scrive a Elly Schlein delineando anche il “vuoto totale” della Riviera dei Cedri

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“La Sinistra si riunisca, basta con la politica da social perché non aggrega”. Lo scrive Michele Calvano a Elly Schlein. In una appassionata lettera, inviata dallo storico militante del Pd nonché ex socio della Cgil alla segretaria nazionale dei democrat, Calvano non manca di sottolineare anche il vuoto totale presente nella Riviera dei Cedri. “Bisogna uscire dall’uscio e tornare tra la gente”. Pubblichiamo il comunicato stampa e il testo della lettera

Lettera aperta dello storico Militante del Pd, Michele Calvano, pensionato di Scalea ed ex socio della CGIL locale, diretta e indirizzata alla segretaria del Pd, Elly Schlein, ed al Presidente, Stefano Bonaccini. Michele Calvano, anche a seguito dei successi del PD nelle roccaforti tradizionali, parla con il cuore di un unità della sinistra che negli ultimi anni si è completamente persa o ridimensionata in concetti qualunquistici e quasi demagogici di “Campi Larghi e terreni indefiniti”.

Lo stesso accusa la dirigenza del PD regionale e nazionale di mancanza di politiche partecipative oltre che assenza nelle piazze ed esorta, come un ultimo contributo di militante, la segreteria a cambiare rotta ed uscire dalle cattedrali “oscure”.

“Il vostro messaggio, – recita la nota di Calvano,- resta ancorato al mondo dei social che non crea partecipazione, ma distanze ancora più profonde con il mondo reale dei problemi delle famiglie, per questo motivo dimostrate di essere arroccati nei vostri ruoli istituzionali come una cattedrale oscura: specie in regioni periferiche come la Calabria, dove le solite nomenclature dirigenziali non fanno crescere il partito e ne simpatia fra gli elettori”.

“Questo, -continua Michele Calvano”- rappresenta un segnale di fallimento generale di tutta la sinistra ed in particolare dei vostri dirigenti, soprattutto in Calabria. Occorre costruire una politica responsabile, fatta di competenze, che riporti fiducia nella gente e non prestarsi a passerelle comiche e kermesse che sminuiscono i valori morali a cui storicamente apparteniamo”.

“Il sottoscritto,- conclude Michele Calvano nella lettera aperta,- negli anni 70, conobbe l’allora sindaco di Bologna, Renato Zangheri, in Toscana, all’interno dell’assemblea degli iscritti del partito comunista italiano a Prato, cosi come Enrico Berlinguer e Alessandro Natta e fino all’ultimo ho sempre esortato il mio partito a non dimenticare chi ha dato il meglio di se per avere una società migliore: uscite dall’uscio e tornate fra la gente! In Calabria c’è il vuoto!”

La lettera di Calvano a Elly Schlein

Gentile Segretaria, Egregio Presidente,

Sono Michele Calvano, Pensionato e residente a Scalea in provincia di Cosenza, un vecchio compagno che ha lottato per una vita allo scopo di avere una società migliore e quindi sono uno storico militante del partito comunista e poi del PD.

Sono molto amareggiato e deluso della mancanza di sensibilità politica da parte della Vostra Dirigenza. Le analisi del voto politico relativo all’assenteismo generale a cui assistiamo, in ogni competizione elettorale, non vi porta a valutare un cambio più determinante nelle scelte politiche delle alleanze e non solo. Siete ancora arroccati e non scendete nelle piazze a confrontarvi con la società.

Il vostro messaggio resta ancorato al mondo dei social che non crea partecipazione, ma distanze ancora più profonde con il mondo reale dei problemi delle famiglie, per questo motivo dimostrate di essere arroccati nei vostri ruoli istituzionali come una cattedrale oscura: specie in regioni periferiche come la Calabria, dove le solite nomenclature dirigenziali non fanno crescere il partito e ne simpatia fra gli elettori.

Questi tipo di politica si è praticamente allontanata dai cittadini anni luce rispetto all’esperienza storica da cui noi, compagni, proveniamo: non c’è più una base, una sezione aperta alla cittadinanza e nessun azione politica partecipata in nessun comune storico di sinistra dalle mie parti. Questo rappresenta un segnale di fallimento generale di tutta la sinistra ed in particolare dei vostri dirigenti, soprattutto in Calabria.

Da più parti e da numerosi compagni, ancora oggi, sento dire che la sinistra non è più la sinistra, ma un covo di conservatori anti-progressisti. Per questo motivo Vi Chiedo di cambiare rotta e moralmente tornare, non solo, ad aprire le sezioni alla società civile,ma di abbandonare concetti come il “Campo Largo” e tanti nomignoli inutili, per far tornare fiducia nella cittadinanza.

Il “Campo Largo” è una esperienza fallimentare che non porta utilità nemmeno agli alleati. E quindi tornare ad una leadership forte come unità di centro sinistra, cosi come il buon Enrico Berlinguer e Antonio Gramsci teorizzavano a suo tempo.

Io come storico militante, che ha donato e sacrificato gli anni più belli della propria vita nel credo e nei valori dell’uguaglianza e della giustizia sociale, Vi esorto come mio ultimo desiderio, ad abbandonare questi concetti astratti di “terreno e campi larghi” e di formare un unità di centro sinistra come vera alternativa alle destra.

Ancora oggi assisto ad una destra che lavora unita quando ci sono competizioni elettorali, ad una destra che non combatte i suoi migliori elementi all’interno delle coalizioni, ad una destra che non si presenta disunita di fronte a temi che dovrebbero difendere la società dalle disuguaglianze. Esempi di cui noi eravamo portatori, ormai dispersi e perduti.

Occorre costruire una politica responsabile, fatta di competenze, che riporti fiducia nella gente e non prestarsi a passerelle comiche e kermesse che sminuiscono i valori morali a cui storicamente apparteniamo.

Il sottoscritto negli anni 70, conobbe l’allora sindaco di Bologna, Renato Zangheri, in Toscana, all’interno dell’assemblea degli iscritti del partito comunista italiano a Prato, cosi come Enrico Berlinguer e Alessandro Natta e fino all’ultimo ho sempre esortato il mio partito a non dimenticare chi ha dato il meglio di se per avere una società migliore: uscite dall’uscio e tornate fra la gente!

Sono certo che questo mio contributo le potrà servire, se vorrà, a migliorare l’approccio con il quale dovrete affrontare le sfide future, partendo proprio dai successi e delle conferme avute in Emilia Romagna ed in un Umbria. Cambiare Rotta è necessario!

Sperando in un riscontro e una risposta a questa missiva,
Vi porgo Distinti saluti

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