Erasmus. “Verbicaro-Oberstenfeld” e l’importanza degli scambi culturali. Il racconto di Miriam Cirimele
Il racconto di una studentessa universitaria di Verbicaro, Miriam Cirimele, che ha partecipato all’Erasmus+, iniziato l’otto marzo. Tappa di questo appassionante viaggio Oberstenfeld, cittadina tedesca gemellata con il borgo alto tirrenico.
Il racconto di Miriam Cirimele
Sabato 8 marzo è iniziata la nostra avventura verso Oberstenfeld per il programma Erasmus +. Siamo partiti da Verbicaro alle 4.00 di mattina e nel viaggio fino all’aeroporto di Napoli abbiamo condiviso le nostre aspettative per l’avventura. Con noi ragazze partecipanti al progetto sono venuti il sindaco di Verbicaro Francesco Silvestri e l’accompagnatrice Rita Voto. Arrivati all’Hotel abbiamo avuto una calorosa accoglienza dagli organizzatori. Abbiamo rivisto alcuni volti conosciuti che avevamo avuto il piacere di accogliere a Verbicaro l’estate scorsa, e siamo subito stati introdotti ai nuovi partecipanti provenienti dalla Spagna e dalla Bulgaria. Non è stato difficile per noi sentirci già a casa, poiché abbiamo mangiato in un ristorante lì vicino chiamato ‘La Calabria’. È qui che abbiamo provato i primi Spatzle della zona (e non abbiamo potuto fare a meno di ordinarne altri nei giorni successivi). A tavola è stata un’occasione per conoscerci meglio e anche qui siamo stati davvero felici della gentilezza con cui siamo stati accolti. Abbiamo rivolto delle domande al vice presidente del Parlamento Europeo a pranzo con noi. Il secondo giorno, dopo una buona colazione con i brezel, siamo partiti per Heidelberg. La città era bellissima e le guide hanno reso ancora più interessante la visita di tutti i posti. Finito di ascoltare le guide, abbiamo approfittato dell’ora libera per fare un giro sul ponte e rilassarci un po’ vicino al fiume. Poi siamo tornati indietro per perderci in mezzo alla gente in piazza, assistendo a degli spettacoli teatrali in cui ci siamo imbattuti per caso e che hanno fatto sentire anche noi abitanti del luogo per un istante. Giunta la sera, la stanchezza dovuta alle lunghe camminate non ci fermava dal riunirci nella sala comune dell’Hotel e ridere insieme fino a tardi. Qui ognuno insegnava qualcosa all’altro del proprio paese. Poteva essere un ballo di gruppo, le proprie regole con cui giocare a carte Uno o semplicemente una parola della propria lingua. Alla fine ci si ritrovava a provare a parlare cinque lingue diverse contemporaneamente e a non riuscire a parlarne davvero nemmeno una, ma finché ci si capiva lo stesso andava bene. Abbiamo avuto modo di sentirci parte di Oberstenfeld in tutti i modi: camminando per i vigneti con in mano un bicchiere per gli assaggi del vino, in cima al castello ad osservare la bellezza della cittadina vista dall’alto, in una fiaccolata nella notte e col sole di giorno, fra i bar e le pasticcerie. L’ultima sera nessuno voleva salire in camera, poiché avendo l’aereo la mattina presto e non allo stesso orario, ci saremmo svegliati già distanti in posti diversi. Ci siamo scambiati e scritti dediche sulle cartoline che il sindaco di Oberstenfeld ci ha regalato a cena, dopo un discorso per salutarci. È intervenuto anche il nostro sindaco Francesco Silvestri promotore del progetto insieme alla dott.ssa Rosa Turco, ringraziando tutti i partecipanti. Abbiamo salutato anche noi e ringraziato di cuore per l’ospitalità e i ricordi che questa esperienza ci ha dato. Penso che nell’ultima sera tutti abbiamo provato le stesse cose, tutti ci siamo sentiti grati per questa esperienza, consapevoli che non avremmo scordato questi giorni trascorsi insieme. Ciò mostra l’importanza che hanno questi scambi culturali, poiché aiutano a crescere e aumentano il nostro senso di collettività, la nostra curiosità verso il prossimo e l’idea che lontano da noi c’è sempre qualcuno da cui imparare qualcosa di nuovo.