Diamante. Rissa sfiorata in consiglio comunale
Sfiorata la rissa in consiglio comunale a Diamante. L’ultima seduta, tenutasi giovedì 06 marzo, si è svolta nel peggiore dei modi. Un video, diventato virale, mostra il momento in cui Francesco Liserre, ex consigliere di maggioranza ora come indipendente tra i banchi dell’opposizione, è nel mezzo di un battibecco con il sindaco Achille Ordine e alcune persone presenti in sala. Spintoni, accenni di aggressioni fisiche e parole forti hanno acceso il clima, tant’è che alcune persone sono state allontanate e la seduta sospesa.
Quanto accaduto ha dei precedenti. Infatti, il consigliere di minoranza Pino Pascale ha abbandonato l’aula per protesta, visto che gli è stato impedito di effettuare una comunicazione preliminare. La discussione che ha visto protagonista Liserre è arrivata in seguito. Qualche parola forte durante il suo intervento ha innescato la reazione a catena.
Adesso, il dibattito si è spostato sui social e chissà per quanto durerà.
Ecco cosa scrive il gruppo di minoranza Liberamente, rappresentato da Marcello Pascale e Daniela Marsiglia
Che questa maggioranza non regga il confronto dialettico e di conoscenza amministrativa con i gruppi di opposizione è ormai un dato acclarato e facilmente evidenziabile in tutti i Consigli Comunali che si sono tenuti fino ad ora. Fino a quando, cioè, per la prima volta nella storia del nostro paese si tenta d’impedire ai Consiglieri che ne fanno richiesta, la formulazione – ad inizio seduta consiliare – di Comunicazioni, Raccomadazioni, Segnalazioni, etc.
Questa è una condizione che, sebbene non regolamentata, non è neanche vietata ed è alla base della democrazia che tanto hanno sbandierato in campagna elettorale e che miseramente è naufragata nel tentativo mal riuscito di imbavagliare le forze di opposizione.
Ieri si è consumata sicuramente la peggior pagina politica del nostro Comune, che pure ha visto negli anni momenti di forti tensioni, ma mai si era arrivati ad una situazione di tale gravità.
Un Sindaco che si alza dal suo scanno per cercare di aggredire fisicamente un Consigliere Comunale non lo avevamo ancora mai visto. E, se a questo si aggiunge che qualche supporters della maggioranza – magari padre, fratello, sorella o cognato di qualche Consigliere di maggioranza – lo ha emulato e ha tentato di aggredire lo stesso Consigliere, allora la frittata è fatta.
Questo è quanto è successo ieri nel corso del Consiglio Comunale che era iniziato subito con forti tensioni per il mancato rispetto della dignità politica discriminata dei Consiglieri di opposizione (e questa condizione aveva già prodotto l’abbandono dell’Assise Consiliare di uno dei Consiglieri di minoranza). Si è, però, scelto di andare avanti nella discussione dei punti all’ordine del giorno (non senza momenti di ulteriore tensione) ma restando nel confronto quantomeno civile, fino all’epilogo già descritto e che ha necessitato dell’ennesima sospensione di una seduta Consiliare, per cercare di riportare la calma.
Spettacolo surreale, indecoroso, vergognoso, e non sappiamo quali altri aggettivi utilizzare per rappresentare il disagio provato, su cui i cittadini faranno sicuramente la loro doverosa riflessione.
Dal canto suo, il sindaco Achille Ordine ha ribattuto nella serata di ieri, venerdì 07 marzo
Ad essere vergognosa è la mistificazione della realtà, la strumentalizzazione dei fatti.
Ad essere vergognosa è la silente indifferenza di chi, tra le forze consiliari, nonostante gli attacchi e le offese rivolte al Sindaco, non senta il dovere e la necessità di stigmatizzare i fatti accaduti e di prendere le distanze da determinati comportamenti.
Perché quando si rivolgono offese al sindaco (peraltro del tutto immotivate), non (solo) si offende la sua persona (tralasciando tutto il resto), ma si offende soprattuto chi è stato democraticamente eletto per rappresentare ed amministrare una Città. Si offende un’intera comunità che dal sindaco è rappresentata.
E, purtroppo, non è la prima volta che questo succede.
Apprendo dalla lettura di un post del gruppo consiliare LiberaMente che addirittura avrei cercato di “aggredire fisicamente un Consigliere Comunale”.
Affermazioni gravi, perché assolutamente non veritiere.
Capisco che qualcuno pensi di avere sempre la verità in tasca, ma addirittura avere la presunzione di conoscere il pensiero o le intenzioni altrui appartiene a una dimensione trascendentale, ultraterrena, che forse qualcuno ritiene di possedere.
Ho sentito le forze di opposizione lamentarsi di una compressione del diritto al contraddittorio o dell’impossibilità di poter interloquire sulle questioni che attengono al paese.
Le evidenze dicono altro.
Basta guardare i video dei consigli comunali per capire come, anche in questo caso, si strumentalizzi la realtà.
Appare evidente, come la dialettica e il confronto siano in tutto e per tutto garantiti e assicurati dal Presidente del Consiglio Comunale, Mariano Casella (come è giusto e doveroso che sia), su tutti i punti all’ordine del giorno, anche ben oltre i limiti normativi che disciplinano il funzionamento del Consiglio Comunale. Ma su questo si tace.
Si preferisce sostenere che il Presidente del Consiglio Comunale avrebbe impedito ai consiglieri di fare comunicazioni, senza però rimarcare come il Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale stabilisca come le comunicazioni siano prerogativa del Presidente.
In conclusione il Sindaco può essere offeso e al Presidente (a tacer d’altro) è preclusa la possibilità di applicare il regolamento.
Questa è la lettura che sembra trarsi.
Preferisco lasciare ai cittadini ogni più opportuna valutazione.
La nota del consigliere di minoranza Antonio Cauteruccio
E’ fortissima la sensazione di disagio e di profonda mortificazione del ruolo e delle funzioni di Consigliere Comunale che dignitosamente e con fatica cerco di portare avanti dopo i fatti dell’ultimo Consiglio Comunale di Giovedì.
Sono un appassionato di letteratura ispano – americana, ho imparato da Osvaldo Soriano che il calcio è una metafora della vita e che “Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all’improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso o forse gli altri avreste potuto vedere se aveste osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio. Questi sono i profeti. I poeti del gioco.”
Questo mi aspetto dalla politica, dalle istituzioni e dal ruolo istituzionale che ricopro. Vedere spazi nuovi dove nessuno vede uno spazio, creare opportunità dove nessuno vede un’opportunità, guidare la comunità con orgoglio e onore prendendo alla lettera questa nobile metafora calcistica.
Un Consiglio Comunale però non è una partita di calcio, la casa comunale non è uno stadio, la platea non è uno sfogatoio, le tifoserie bisogna lasciarle a casa ed io dalla politica, dalle istituzioni e dal mio ruolo istituzionale non mi aspetto le scene indecorose e mortificanti a cui ho assistito Giovedì. Viene mortificata la città, viene mortificata l’immagine della città a cui innanzitutto il Sindaco, per il ruolo che ricopre e per i fatti avvenuti, dovrebbe chiedere scusa.
Il filmato, ripreso da alcune testate giornalistiche, in cui si vedono alcuni soggetti tra cui il Sindaco purtroppo, avvicinarsi, non certo per offrirgli un caffè o un prodotto di pasticceria, alla postazione del Consigliere Liserre è eloquente e mortificante e pretende delle scuse. Quelle scuse le pretende la città, quelle scuse le pretende la sacralità del Consiglio Comunale, quelle scuse le pretendo io che mi sforzo di partecipare alla vita amministrativa portando rispetto e contenuti (il Sindaco mi smentisca se non scrivo il vero).
Sono mesi ormai che quando un Consigliere Comunale d’opposizione prende la parola durante una seduta si ascoltano chiari commenti in sottofondo, risatine, espressioni poco edificanti e poco rispettose nei nostri confronti. Sono mesi che sui social i consiglieri Comunali d’opposizione subiscono invettive, offese, espressioni di scherno (a me hanno consigliato il Bonus Psicologo) da parte di soggetti peraltro notoriamente vicini all’attuale Amministrazione Comunale ma non ho mai chiesto la solidarietà di nessuno né l’ho ricevuta, l’ho portata invece al Sindaco la mia solidarietà quando era giusto e necessario farlo.
Fortunatamente non si è consumata nessuna aggressione ma alcune chiare immagini chiamano ora i soggetti interessati alla chiara responsabilità delle proprie azioni. Tutti dobbiamo fare uno sforzo per carità ma ora mi aspetto che innanzitutto il Sindaco rifletta e chieda scusa, ne va dell’immagine di una comunità intera che non merita assolutamente l’indecoroso spettacolo a cui stiamo assistendo.