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Cosenza. “Cocaina divisa in dosi e pronta per lo spaccio”. Arrestato un 33enne dalla Polizia di Stato

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Ha cercato di disfarsi di tredici dosi di cocaina lanciando gli involucri dalla finestra del suo appartamento, nonostante ciò gli agenti della Polizia hanno recuperato il tutto e nella conseguente perquisizione dell’abitazione hanno ritrovato altre dieci dosi. Questo quanto accaduto l’undici marzo scorso, a Cosenza. A finire in manette un ragazzo di 33 anni, posto successivamente ai domiciliari. In tutto, gli agenti hanno rinvenuto più di dieci grammi di cocaina.

Il comunicato della Polizia di Stato

In data 11 marzo scorso, personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un ragazzo di 33 anni, per il reato di cui all’art. 73 comma 5 DPR 309/1990.
In particolare, gli agenti in servizio presso l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico di questa Questura, diretta dal Questore della Provincia di Cosenza, dr. Giuseppe Cannizzaro, durante il servizio di controllo del territorio in un noto quartiere ad elevata densità criminale, procedevano al controllo presso il domicilio di un soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, poiché resosi responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti. Il medesimo, all’arrivo degli operatori, si affacciava dalla finestra della sua abitazione disfacendosi di un involucro, prontamente recuperato da uno dei poliziotti, contenente circa 13 dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, per un peso totale di 5,021 grammi, debitamente confezionate e termosigillate. Gli operatori procedevano a successiva perquisizione domiciliare che sortiva esito positivo, atteso il rinvenimento di n. 10 dosi termosaldate della medesima sostanza, per un peso totale di grammi 5,11, di un bilancino di precisione e di materiale atto al confezionamento.
Per i fatti sopra esposti, il soggetto veniva tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e, su disposizione del Pubblico ministero di turno, sottoposto alla custodia cautelare in carcere, in attesa di giudizio.
Il tutto si comunica nel rispetto del diritto dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.

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