Cetraro. “Omicidio Cataldo”. Il vescovo Stefano Rega: “La Chiesa in prima linea per costruire pace e dialogo”

Si dice “profondamente preoccupato” il vescovo della diocesi San Marco Argentano-Scalea, Stefano Rega, che attraverso un comunicato stampa esprime vicinanza alla comunità cetrarese, per il grave fatto di sangue avvenuto ieri, giovedì 09 novembre, a Cetraro. L’omicidio di Alessandro Cataldo, ucciso con quattro colpi di pistola, fa ripiombare nella paura un intero comprensorio. Dal canto suo, Rega promette che “l’opera della Chiesa, per la costruzione della pace e dell’armonia nella comunità alto tirrenica sarà rafforzata”.

Il comunicato stampa del vescovo Stefano Rega

Questo drammatico episodio richiama l’attenzione sulla crescente violenza che affligge i nostri territori, ma rafforza la necessità di promuovere la pace e il dialogo.

Il vescovo Rega, ricordando le tematiche affrontate durante il recente Convegno diocesano di inizio Anno pastorale, ribadisce il costante impegno della Chiesa nel fronteggiare le sfide sociali e promuovere un ambiente di comprensione reciproca. La Chiesa è collocata in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata e il degrado sociale e si impegna attivamente nei settori chiave come scuola, sanità e circuito sociale.

Durante il secondo giorno del convegno di apertura dell’Anno pastorale, i laboratori guidati da don Giovanni Mazzillo hanno fornito un’opportunità concreta per esplorare in profondità le tematiche emerse durante le relazioni e il dibattito in assemblea. Tra gli ambiti più espliciti figurano la criminalità organizzata e l’ambiente malavitoso. La conversione pastorale suggerita dal Vescovo è una valida alternativa al fatalismo che eventi come questi mostrano con estrema evidenza La pastorale attenta ai segni dei tempi nel contesto diocesano ha suggerito una riforma del piano di studio della Scuola di Teologia pet Laici, all’interno della quale sono stati attivati corsi incentrati sulla tematica della ‘ndrangheta e sulla lotta alla violenza ed agni forma di sopruso come vocazione specificatamente cristiana. Questo compito è stato già delineato dal Vescovo nella Lettera Pastorale “Cristiani dell’oltre”, nella quale è presente l’appello ad “una presenza qualificata dei cristiani nelle sfide sociali e politiche?

Il Vescovo ribadisce senza mezzi termini che “il nostro territorio è dilaniato dalla criminalità organizzata, la quale semina soltanto distruzione e povertà. La missione profetica di tutti i battezzati ci invita non solo ad una robusta formazione civica nei percorsi di catechesi e nelle omelie, ma anche a sostenere veri e propri processi di riscatto delle coscienze quale compito primario per tutti e non solo per un gruppo più sensibile”.

La Chiesa diocesana sta lavorando incessantemente per alimentare una cultura di bene e pace nella società. II Vescovo invita tutta la comunità a unirsi in preghiera per la vittima e per tutti coloro che soffrono a causa della violenza. Allo stesso tempo, incoraggia il dialogo costruttivo come via per superare le divisioni e costruire un futuro migliore per tutti.

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