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CALABRIA. TORTORA. RAFFAELE CALABRESE VINCE LA SUA BATTAGLIA. L’ASCENSORE DELLA PALAZZINA DI VIA OBERDAN TORNA A FUNZIONARE

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Ieri, lunedì 01 agosto, è stato il giorno del ritorno alla libertà per Raffaele Calabrese, l’uomo affetto da sclerosi multipla che per più di un anno, insieme a sua moglie Pina Lotti, ha dovuto lottare contro la burocrazia per rivedere in funzione l’ascensore della palazzina popolare in cui abita.

Era il 3 aprile 2021 quando sua moglie Pina contattava la nostra redazione per denunciare un’ingiustizia che si stava consumando da troppo tempo, ossia un ascensore funzionante che non poteva essere usato per banali cavilli burocratici, per un collaudo che non c’era e che veniva sempre rimandato, per una chiave sparita.

Eppure le condizioni di Raffaele, per tutti Lello, erano e sono note. Per lui quell’ascensore era, è e sarà di vitale importanza, perché la malattia che lo perseguita lo ha immobilizzato, perché abita al primo piano di una palazzina popolare e non può e non potrà mai scendere con le proprie gambe i 12 scalini che lo separano dall’ingresso principale. Nel tempo in cui non ha funzionato l’ascensore, la moglie lo ha portato sulle spalle, ma per ben tre volte sia lei che lui sono caduti, senza gravi conseguenze. Insomma, ce n’è abbastanza per capire che in questo “sistema Italia” qualcosa non funziona e non continuerà a funzionare.

Di qui, abbiamo divulgato la notizia anche ad altri organi di stampa. La collega di FanPage e LaC, Francesca Lagatta, ha raccolto subito il nostro appello e la storia di Lello e Pina è diventata un caso nazionale. Intanto, il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, ha continuato la battaglia sul fronte istituzionale con pressanti telefonate agli uffici dell’Aterp di Cosenza, che gestisce l’edilizia popolare; al Prefetto di Cosenza e agli uffici regionali. Pian piano la burocrazia si è mossa e la battaglia è stata vinta, ma ci sono comunque voluti 483 giorni, tanto intercorre tra il 3 aprile 2021 al 01 agosto 2022, per rimettere in moto un ascensore che c’era e che andava solo messo a norma.

Ieri, è stata quindi la festa di Lello. Sua moglie Pina ha accolto noi di Radio Digiesse, la collega Francesca Lagatta e il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, con la gioia che appartiene ai combattenti che ben sanno che ancora ci sarà da fare.

“Ringraziamo coloro che ci hanno aiutato – hanno detto Lello e Pina – in particolar modo il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, che non ci ha lasciato per un attimo; così come la stampa che ha fatto arrivare la nostra denuncia ovunque”.

Concludiamo dicendo però una cosa senza intenti polemici: ci hanno insegnato che chi si trova in uno stato di disagio va sempre aiutato e sostenuto da coloro che si trovano in una condizione migliore; qui, invece, abbiamo visto che proprio i più “deboli” hanno dovuto lottare più dei “forti”, perché di questo ascensore non usufruirà solo Lello, ma tutti coloro che abitano nella palazzina popolare di via Oberdan.

 

 

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