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CALABRIA. IMPIANTO DI SAN SAGO. A CHI IMPORTA SE RIAPRE?

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Sala consiliare quasi vuota. Tra i presenti c’erano sindaci della Valle del Noce, rappresentanti delle associazioni, residenti delle frazioni montane e del Centro storico di Tortora, pochissimi della frazione Marina.
I primi a far notare questo “vuoto” non da poco sono stati i consiglieri di minoranza Pasquale Lamboglia, Filippo Matellicani e Raffaele Papa.

Questo il primo dato del consiglio comunale straordinario tenutosi oggi pomeriggio.

La questione “San Sago” è iniziata 22 anni fa. La storia è nota e non c’è bisogno di ripeterla. Una nuova fase però inizia il 30 aprile 2021, giorno in cui arriva la notizia del rilascio della Valutazione d’incidenza ambientale per l’impianto di San Sago di Tortora rilasciata dal dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata. Di qui un intricato excursus di azioni politiche e legali, che sono state spiegate da parte del consigliere comunale di minoranza, Raffaele Papa.

Arriva la sentenza del Tar Basilicata che dichiara “estinto” il ricorso per un errore procedurale. Il ricorso infatti avrebbe dovuto essere presentato entro il 23 novembre 2021, ma è stato presentato il 23 dicembre 2021, quindi in ritardo.
Nonostante tutto la minoranza è vicina al sindaco e all’amministrazione comunale per appoggiare qualsiasi azione.

Dal canto suo, il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, ha dichiarato che “si assume tutte le responsabilità per quanto avvenuto”, ma ha anche voluto puntualizzare che si è affidato completamente il legale.
“Con ciò – ha detto Iorio – non scarico colpe su nessuno. Alla luce degli atti ho le mie colpe. Per me l’impianto non deve riaprire, e non parlo solo da sindaco ma da cittadino”.

Il sindaco Iorio ha anche chiesto alla sua maggioranza di sfiduciarlo se ha fatto qualcosa contro l’Ente. Al consiglio comunale ha partecipato anche il fondatore di “Tesoro Calabria”, Carlo Tansi, che nelle scorse ore ha attaccato il primo cittadino.

Altro aspetto importante, stamani Iorio, insieme a una delegazione di sindaci della Valle del Noce e del consigliere di minoranza, Pasquale Lamboglia, ha incontrato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, perché bisogna scongiurare che la Regione Calabria rilasci l’Aia. La strategia sarà quella di presentare un’istanza di rivalutazione della Vinca, tenendo conto di tutta quella che è la storia dell’impianto di San Sago.

“Ho detto ad Occhiuto – ha spiegato Iorio – che quanto avvenuto, di cui mi assumo le responsabilità, non serva come alibi per rilasciare altre autorizzazioni”.
Duro invece l’intervento di Tansi che non ammette nessuna linea morbida, a partire dal legale del Comune di Tortora “a cui l’Ente deve fare causa perché è stato un errore madornale e che tocca tutti. Va fatta una class action, tutti insieme”.

L’intenzione dell’amministrazione è quella di convocare un’intera squadra di legali per difendere le ragioni dell’Ente.
Insomma, la paura è quella che la riapertura dell’impianto sia vicina e che davvero non ci sia tempo da perdere. Così come i sindaci del fronte lucano della Valle del Noce sono pronti a supportare le azioni del Comune di Tortora.

Ma c’è un problema, ancora. Dov’è la popolazione?

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