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CALABRIA. ELEZIONI COMUNALI DI PRAIA A MARE. ECCO IL PRIMO COMIZIO DI #PUNTOEACAPO

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa

Il coraggio di cambiare idea di fronte all’evidenza, le difficoltà nell’ottenere accesso ad atti comunali, la comunità inclusiva, i soldi dei contribuenti spesi male.

Sinteticamente, sono stati questi i punti salienti affrontati nel corso del primo pubblico comizio della lista #Puntoeacapo, impegnata nelle elezioni comunali di Praia a Mare del 12 giugno 2022.

Dal palco di Piazza Italia hanno effettuato i loro interventi il candidato sindaco e alcune candidate e candidati alla carica di consigliere. Il tutto per circa un’ora, al cospetto di una piazza gremita, a testimonianza del rinnovato interesse per la cosa pubblica che questa elezione suscita nel tessuto sociale praiese. Molti applausi dei presenti hanno sottolineato alcuni passaggi in particolare, come è anche verificabile da un video diffuso su Facebook, e raggiungibile seguendo questo link:

https://www.facebook.com/Puntoeacapo2022/videos/327626972852253/

L’apertura degli interventi è stata affidata al capolista Antonino De Lorenzo. “A Praia a Mare – ha detto – anche le pietre conoscono i miei passi e i miei passaggi politici. Sono costretto a ribadire ancora una volta quello che tutti sanno da oltre 3 anni e che negli ultimi giorni si cerca di spacciare come scoop o grande scoperta. Sono fuoriuscito dalla maggioranza e sono stato il primo componente di una delle molte maggioranze Praticò ad averlo fatto. È successo perché potevo farlo: oggi come allora ho le mani libere”.

Ospedale, Piano regolatore, Demanio, chiusura della pista di pattinaggio su ghiaccio all’aperto, Jova Beach Party: in un crescendo di cause, De Lorenzo ha ripercorso le tappe di una rottura frutto, in definitiva, di una conclamata visione divergente su Praia

a Mare.

“Ora – ha quindi chiarito il capolista –, sogno e voglio una Praia a Mare libera, bella, giusta, inclusiva, produttiva e accogliente. Senza buoni spesa ad orologeria, ma con persone che siano in grado di essere autonome, grazie ai proventi di un lavoro onesto e non per elemosina elettorale”.

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