Belvedere Marittimo. Discariche abusive lungo la SP 263: quattro associazioni ambientaliste denunciano alle Procure di Paola e Castrovillari
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa
Le associazioni WWF Calabria Citra ODV, Associazione Italiana Difesa Ambiente Animali Salute ODV (A.I.D.A.A.S), Ambiente Vivo Sant’Agata di Esaro e Cittadinanza Attiva di Belvedere Marittimo hanno depositato un esposto-denuncia presso le Procure della Repubblica di Paola e Castrovillari per denunciare i gravi e reiterati episodi di abbandono incontrollato di rifiuti e la realizzazione di discariche abusive lungo la Strada Provinciale n. 263 che collega Castrovillari a Belvedere Marittimo.
L’azione delle associazioni è il risultato di un attento monitoraggio iniziato il 16 settembre 2023, in occasione delle Giornate Ecologiche organizzate dall’Associazione “Ambiente Vivo” di Sant’Agata di Esaro, e proseguito fino al 21 giugno 2025. Durante questo periodo, sono stati effettuati numerosi sopralluoghi lungo il tratto della SP 263, dall’area denominata Santa Nicola nel comune di Sant’Agata di Esaro fino all’intersezione con la SS18 “Tirrenia inferiore” nel Comune di Belvedere Marittimo.
I rilievi hanno documentato attraverso fotografie georeferenziate un quadro estremamente preoccupante: abbandono sistematico di rifiuti solidi urbani lungo cunette stradali, piazzole di sosta e aree boschive adiacenti, presenza di vere e proprie discariche non autorizzate distribuite lungo l’intero tracciato stradale, abbandono di rifiuti speciali pericolosi inclusi materiali di demolizione, elettrodomestici (RAEE), pneumatici fuori uso e materiali contenenti amianto. Il fenomeno si è intensificato durante i periodi estivi e turistici, paradossalmente proprio quando l’area dovrebbe essere maggiormente valorizzata per le sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche di pregio.
L’esposto evidenzia come queste condotte illecite abbiano prodotto conseguenze gravissime: potenziale contaminazione di suolo, sottosuolo e acque superficiali e sotterranee, significativo degrado ambientale in un’area di pregio naturalistico, compromissione dell’immagine turistica del territorio con danni economici per le attività locali, manifestazioni di “solastalgia” tra residenti e frequentatori, ovvero il disagio psicologico causato dal degrado dell’ambiente familiare. Le quattro associazioni ambientaliste chiedono alle Procure competenti l’identificazione e il perseguimento dei responsabili dei reati ambientali contestati, che configurano violazioni del Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e degli articoli del Codice Penale relativi ai delitti contro l’ambiente.
Inoltre, sollecitano l’adozione di misure preventive urgenti: intensificazione della vigilanza lungo l’intero tracciato della SP 263, con particolare attenzione alla stagione estiva 2025, installazione di sistemi di videosorveglianza nei punti più critici, pattugliamenti regolari delle forze dell’ordine, posizionamento di segnaletica specifica con indicazione delle sanzioni previste.
“Non possiamo più tollerare che un’area di tale bellezza e valore ambientale venga sistematicamente deturpata dall’inciviltà di pochi”, dichiarano le associazioni firmatarie. “La tutela dell’ambiente è una responsabilità collettiva che richiede l’impegno di tutti: istituzioni, cittadini e forze dell’ordine.” L’esposto rappresenta un passo concreto verso la tutela di un territorio che merita di essere preservato per le generazioni future.