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Tortora. “Il sindaco proceda con la sospensione dell’indennità come annunciato”. Il consigliere Papa scrive alla cittadinanza

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Con una lunga lettera alla cittadinanza, il consigliere di minoranza Raffaele Papa esprime le sue perplessità in merito alla “Rinuncia di indennità della maggioranza e del sindaco, nonché della riduzione al minimo di legge dell’indennità di posizione ai capi area”; la nota del giugno scorso, al momento non si è trasformata in realtà. Il primo cittadino era giunto a questa decisione affinché si potesse rimettere in moto la gestione ordinaria, visto che l’Ente non riuscirebbe più a garantirla. “Il sindaco proceda – dice Papa – passi dalle parole ai fatti, restituendo anche ciò che ha percepito finora”.

La lettera di Papa alla cittadinanza

Amici e concittadini, visto che è ormai passata la sbornia euforica agostana, dopo le tante vacue ed inutili parole ascoltate e fumo visto, passiamo ai fatti concreti ed agli atti politici e amministrativi che per i loro inevitabili risvolti condizionano la vita di ognuno.

Come preannunciato, ecco alcune considerazioni sull’ormai famosa “nota” del Sindaco di Tortora, della quale lui stesso aveva parlato in occasione di intervista pubblica e che in data 10 luglio e sollecito del 22 luglio avevo chiesto copia, vista l’importanza e gravità, e che la stessa venisse fatta conoscere alla cittadinanza.

Nessuna risposta fino al 31 luglio 2024, quando in Consiglio Comunale lo stesso Sindaco ha consegnato copia balbettando spiegazioni per nulla soddisfacenti; ad oggi, dopo aver ascoltato quanto riferito e letto con attenzione tale “nota”, ritengo di poter affermare che la situazione è ancora più grave di come apparsa inizialmente, ma andiamo con ordine per illustrare meglio il tutto.

La “nota” riporta la data del 20 giugno 2024 ed è indirizzata al Segretario Comunale, ai Responsabili delle Aree Finanziaria, Tecnica Manutentiva, Amministrativa e Polizia Locale con il seguente oggetto:

“Comunicazione per rinuncia indennità di carica SINDACO, GIUNTA E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, e riduzione al minimo di legge indennità di posizione RESPONSABILI AREE DIRIGENZIALI, con decorrenza immediata e fino al termine del mandato elettorale con l’obiettivo di ridurre la spesa del bilancio comunale”.

Il Sindaco in tale “nota” scrive che: “… è emerso che l’Ente ha obiettive difficoltà di equilibrio di bilancio e che pertanto non si riescono a soddisfare in pieno le immediate esigenze per garantire servizi essenziali e programmi dell’amministrazione che ammontano a circa £. 575.000,00, quali:

– Maggiore costo dell’appalto rifiuti;

– Maggiori costi per il servizio idrico e sul conferimento dei rifiuti;

– Maggiore costo per predisposizione bando di gara per i servizi scolastici (Mensa e Scuolabus);

– Maggiori costi per illuminazione pubblica.

E non è tutto, il Sindaco scrive ancora denunciando a sé stesso:

“… lo stato di abbandono in cui versano la maggior parte delle strade comunali della località Marina e località Rosaneto per la presenza di erbacce anche sui marciapiedi che in alcuni tratti sono impraticabili ed in ultimo in molte strade del territorio non viene svolto con regolarità la raccolta dei rifiuti;”

E continua: “…sicuramente il territorio di Tortora non presenta ad oggi un adeguato decoro e pulizia come altri comuni limitrofi, già pronti a soddisfare esigenze per i minimi servizi essenziali”.

Quindi così conclude: “… si comunica alla S.V. di predisporre la Variazione di Bilancio considerando la rinuncia indennità di carica SINDACO, GIUNTA E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, e riduzione al minimo di legge indennità di posizione RESPONSABILI AREE DIRIGENZIALI, con decorrenza immediata e fino al termine del mandato elettorale con l’obiettivo di ridurre la spesa del bilancio comunale”.

Tutto ciò è riportato nella “nota” con timbro del Comune e firma del Sindaco che il 20 giugno si sveglia bruscamente dal letargo e scopre che nulla va bene e funziona. Risulta ben chiaro quindi che la situazione politica, amministrativa, programmatica e gestionale dell’Ente oltre che molto grave è drammatica perché mette in evidenza l’incapacità costante e pluriennale di amministrare un territorio e la carenza totale di una qualsiasi forma di programmazione.

Del resto è lo stesso Sindaco che ammette un vero e proprio fallimento non essendo nelle condizioni di assicurare nemmeno semplici servizi di ordinaria amministrazione quali pulizia e decoro e non sa indicare motivi e cause di tale disfatta.

Tutto ciò è di una gravità inaudita e scandalosa perché l’intento è di addossare le colpe di tale fallimento al personale del Comune ed anche perché questo avviene dopo aver aumentato di tutto e di più: addizionale irpef,

tassa rifiuti, imposta di soggiorno, tariffa dell’acqua potabile e da qualche mese anche l’inasprimento delle sanzioni comunali.

Se dopo questi balzelli a carico dei cittadini vi sono ancora carenze, evidente che non si ha consapevolezza di ciò che si gestisce e nel contempo si continua a spendere per spese inutili o clientelari come quelle fatte nelle ultime settimane e mesi che ne sono ampia dimostrazione, anche fatte prima del previsto “impegno”, ma di questo ne riparleremo visto che si sventolano nel vuoto parole come regolarità e legalità.

Il problema vero è che non c’è indirizzo politico preciso e consapevole da parte degli amministratori, si amministra alla giornata e con tanta confusione; quindi non potrà mai esserci una gestione ordinata e puntuale, ma questo non dipende assolutamente dai Dirigenti, la responsabilità è esclusivamente politica di Sindaco e Amministratori.

Dovrebbero ben sapere invece che il Bilancio nelle pubbliche amministrazioni, oltre l’elaborazione tecnica, è Atto Politico per eccellenza ed il più importante, ma a quanto appare non l’hanno ancora capito.

Il tutto però diventa paradossale quando il sindaco prima annuncia, scrive e minaccia provvedimenti punitivi a carico dei Dirigenti, di sé stesso e della Giunta e poi ritratta tutto, smentendosi da solo e dichiarando sia in Consiglio Comunale che attraverso intervista, che buona pare dei soldi mancanti sono stati trovati, o meglio sarebbe dire “ritrovati” per cui la “nota” deve intendersi sospesa; ma quindi è solo un pesce d’aprile fuori tempo oppure non sa che pesci prendere?

A questo punto qualche domanda è d’obbligo: da quale cilindro o cilindri sono usciti questi fondi?

E perché prima non si trovavano?

Ma deve anche spiegare ai cittadini non a chiacchiere ma con atti specifici quali sono e come è possibile che ci siano maggiori costi per un appalto già affidato? E da cosa scaturiscono le maggiori spese per servizio rifiuti e idrico?

Si rende conto il Sindaco che ha scritto nero su bianco che non si trovavano ben 575 mila euro?

Questi non sono bruscolini che appaiono o scompaiono per magia, ma soldi pagati dai cittadini ed a cui bisogna dar conto con precisione senza farfugliare scuse farlocche.

Quindi in considerazione della confusione da lui stesso creata e l’incertezza sull’effettiva situazione di persistente precarietà finanziaria del Comune, nonché la palese incapacità della gestione politica non dia colpe ai Dirigenti i quali sono solo esecutori gestionali dell’indirizzo politico espresso da Sindaco e Giunta, se questo indirizzo, visione e programmazione non ci sono il personale non può fare miracoli.

Quindi, il Sindaco, proceda con ciò che ha scritto e sospenda sin da giugno le indennità a sé stesso, assessori e presidente del consiglio e lasci stare i dirigenti che invece vanno messi nella migliore condizione per lavorare come hanno sempre fatto con impegno e dedizione.

Se alle deficienze che lo stesso Sindaco ha ammesso e dichiarato, aggiungiamo la mancata realizzazione di opere pubbliche già finanziate dal 2020 che portano un colpevole ritardo di 4 anni e quelle che ancora non sono completate, i diversi finanziamenti persi e non richiesti;

e se, dulcis in fundo, si considera l’ennesima disastrosa gestione dell’estate (la quarta) ad iniziare dai parcheggi selvaggi e cervellotici di Corso A.Moro e Lungomare, al servizio disordinato e ritardatario della gestione rifiuti; la sospensione delle indennità da Giugno 2024 è più che opportuna ma non basta, devono altresì restituire anche quella ricevuta sin dall’inizio del mandato perché improduttiva, considerato che la loro gestione non ha apportato alcun giovamento ai cittadini ed al territorio ma creato ulteriori e notevoli disservizi facendo regredire l’intero Comune.

Vedremo se il Sindaco avrà coraggio e attributi per farlo, diversamente dovrà rinnegare e smentire sé stesso revocando per iscritto il documento da lui firmato ed annunciato pubblicamente, dandone atto alla cittadinanza perché non si tratta di fatti privati ma di atti pubblici dei quali dar conto all’intera comunità tortorese.

Dopo 4 anni di gestione le scuse sono finite e come si dice a Tortora, “Lu ciucciu chi nun fà la cuda a tri anni… nu ra fà ccchiù.

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