Spiagge libere di Fiuzzi. Continuano le proteste. La voce dei turisti
Ok l’abbiamo capito. Il tormentone dell’estate praiese è il regolamento che insiste sulle spiagge libere di Fiuzzi, precisamente quelle del Capo Arena e sotto la Torre angioina. Pochi i turisti che condividono i divieti, tanti, troppi quelli che si lamentano, che li trovano ingiusti, che non riescono a dare un senso a queste imposizioni.
I primi che si prendono le lamentele delle persone che in questi giorni rimangono “senza parole” davanti ai due cartelli di divieto sono gli ausiliari che devono controllare; sabato scorso, però, anche il primo cittadino di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, ha ricevuto messaggi “poco gratificanti”; la frase “Sindaco hai rotto i coglioni”, apparsa su uno dei due cartelli sabato scorso, di certo non rientra tra le cosiddette forme di protesta legittime e civili.
Fatto sta che anche in questi due giorni siamo stati letteralmente inondati dai messaggi di molti turisti che hanno usufruito di quelle spiagge per anni e che, di colpo, devono cambiare “aria”.
“Capiamo la tutela, ma cosa c’entrano questi divieti? Per anni abbiamo utilizzato e pulito questa spiaggia, non abbiamo sporcato, anzi ci siamo trovati davanti a un luogo bellissimo, ma tenuto malissimo. Infatti – ci hanno detto alcuni di loro – sarebbe importante controllare che nessuno sporchi”.
“Vengo qui da trent’anni – ci ha spiegato una turista – ho un bambino e una madre disabile, come posso stare senza ombrellone o sedia? Ma poi perché un divieto del genere, in un punto in cui non abbiamo mai né sporcato né dato problemi? Perché non vengono controllati, multati e allontanati gli incivili? Una persona che viene solo con un telo da mare non può sporcare o fare chiasso?”.
C’è anche chi è pronto a vendere la propria casa al mare, visto che: “da anni questo posto offre poco, i servizi sono sempre di meno. Vogliamo ad esempio parlare di sanità che non c’è o di mare cristallino solo per qualche ora? Se poi mi viene tolta anche la possibilità di rilassarmi e di essere trattato come un potenziale inquinatore o teppista, be’ incomincio a pensare che non sono più gradito. Io le regole le rispetto, ma qui siamo all’assurdo”.
Insomma, la volontà di molti sarebbe anche quella di incontrare il sindaco De Lorenzo, di andare direttamente in comune e chiedere spiegazioni “ma – commentano alcuni – ci chiediamo perché dovremmo arrivare a tanto. Veniamo in vacanza e vorremmo riposarci. Non siamo incivili che non vogliono rispettare le regole, ma certe limitazioni sono ingiuste. Non abbiamo di certo rovinato noi la scogliera, non l’abbiamo imbrattata di scritte e non abbiamo lasciato noi cumuli di spazzatura; anzi, molte volte abbiamo segnalato. Ecco si ponga un freno a chi sporca, saremo i primi a collaborare con l’amministrazione”.
Le ragioni dell’amministrazione sono state ampiamente riportate. La volontà è quella di salvaguardare e di eliminare comportamenti che negli anni si sono ripetuti in maniera indisturbata. [CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO]