Piscina comunale di Scalea. Il sindaco Perrotta ad Arci dell’Aias: “Sgombero legittimo. Quel bene è di tutti i cittadini”
“La mia intenzione è utilizzare i beni per interessi comuni. Nessuno mi convincerà che i beni del comune di Scalea non appartengono ai miei cittadini, e ad essi vanno restituiti. Per tale motivo, insieme all’amministrazione che rappresento, ho deciso di mettere mano allo sgombero e ricostruzione di quello che ormai da troppo tempo e un simbolo di degrado della città, per realizzare un impiantistica sportiva all’avanguardia per i nostri giovani”.
Risponde così il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, alla nota stampa di Maurizio Arci della onlus Aias. Al centro lo sgombero dell’area, messo nero su bianco il 26 giugno scorso dal primo cittadino. L’associazione ha però impugnato il tutto e ha fatto valere le proprie ragioni davanti al Tar Calabria. L’uno luglio, infatti, il tribunale amministrativo ha deciso di sospendere temporaneamente il provvedimento di Perrotta, rimandando la discussione al 24 luglio.
“Con buona pace di chi continua a fare disinformazione – replica Perrotta – la decisione del tribunale amministrativo è meramente interlocutoria e confidiamo che la giustizia coglierà la piena legittimità del provvedimento adottato a tutela del pubblico interesse”.
A innescare la risposta del sindaco, il comunicato stampa dell’Aias, inviato alla nostra redazione ieri, giovedì 04 luglio, nel quale Arci non ha usato mezzi termini, manifestando tutta la sua delusione nei confronti del primo cittadino. La piscina comunale è “fuori uso” dal 2013, a causa di una violenta tromba d’aria che si abbatté sulla tensostruttura.