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Chirurgia a Praia e Trebisacce: Il Movimento Civico accusa l’ASP di Cosenza di violare le regole

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È scontro aperto tra il Movimento Civico per il Nuovo Ospedale dell’Alto Tirreno Cosentino e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Al centro della polemica, l’istituzione delle strutture complesse di Chirurgia Generale negli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, annunciate dall’ASP con un comunicato stampa diffuso lo scorso 29 settembre.

Il Movimento Civico accusa l’ASP di agire fuori dai confini della legalità amministrativa, istituendo reparti non previsti dai Decreti Commissariali attualmente in vigore. In particolare, il DCA n. 360/2024 – documento approvato dai Ministeri della Salute e dell’Economia – indica chiaramente che a Praia a Mare è prevista un’unica Unità Operativa Complessa (UOC), quella di Medicina Generale. La Chirurgia, secondo lo stesso decreto, dovrebbe rimanere una struttura semplice collegata all’ospedale spoke Cetraro–Paola.

“È la stessa ASP a contraddirsi”, affermano i portavoce del Movimento, citando l’Atto Aziendale n. 2000/2025, redatto proprio dall’Azienda sanitaria, che riconosce il DCA 360/2024 come atto definitivo. “E in quel DCA – sottolineano – la UOC di Chirurgia non esiste. L’ASP si smentisce da sola: prima definisce il DCA come riferimento vincolante, poi cerca di aggirarlo”.

Il comunicato del Movimento contesta anche l’affermazione dell’ASP secondo cui “il documento non è mai stato messo in discussione nei passaggi successivi con i tavoli regionali”. Una dichiarazione giudicata fuorviante, poiché – ricordano i promotori del Movimento – la Regione Calabria è commissariata in ambito sanitario e solo il Tavolo interministeriale Adduce (Ministero della Salute e MEF) ha l’autorità per modificare la rete ospedaliera regionale.

Oltre alla questione formale, si sollevano dubbi anche sulla fattibilità concreta dell’iniziativa. “Non viene detto nulla su quando e come queste strutture verranno attivate, con quali fondi e con quale personale”, osservano i rappresentanti civici. “Senza questi elementi si creano solo confusione e false aspettative nei cittadini”.

Rigettate al mittente anche le accuse di “strumentalizzazione politica”. “Chiedere rispetto delle regole e chiarezza amministrativa non è fare politica – dichiarano – è pretendere legalità e trasparenza”. Il Movimento chiede all’ASP e alla Regione di chiarire se le nuove strutture complesse siano state realmente autorizzate dal Tavolo Adduce e con quali mezzi intendano renderle operative.

Infine, l’appello: “Serve un confronto aperto e partecipato, non annunci in piena campagna elettorale. Il nostro obiettivo non è ostacolare la sanità, ma garantire servizi legittimi, concreti e sostenibili. I cittadini meritano verità”.

 

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