Una Vigilia di Pasqua quella vissuta a Scalea, almeno dal punto politico, tutt’altro che pacifica.
Il video messaggio di sabato scorso del consigliere di minoranza di “Per Scalea”, Angelo Paravati, andato in onda alle ore 16.53, arriva dopo che alle 15.51 già il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, aveva scritto un post in cui dava delucidazioni in merito ad alcuni argomenti.
Ma andiamo con ordine.
Paravati ha subito iniziato la sua diretta con la favola della “Bella addormentata nel bosco”, metafora di una Città che aveva votato per il gran cambiamento, la cosiddetta “Nuova Era” che non è mai iniziata, e che ora fa i conti con un aumento spropositato delle tasse e con società esterne che pur di fare cassa impongono multe salate a commercianti e cittadini. Gli ultimi esempi riportati da Paravati sono state le sanzioni per le famiglie dei defunti che devono pagare per i manifesti affissi o il balzello degli “accessi a raso”, ossia i cancelli delle proprietà private. Ma il consigliere di minoranza pone anche un’altra questione: “In questo fine settimana di Pasqua, in cui Scalea è meta di turisti, non abbiamo visto un solo segno che ricordi loro che a breve, di qui, passerà e si fermerà il Giro d’Italia”.
Paravati ha poi concluso il suo messaggio video con una richiesta di collaborazione all’amministrazione comunale.
Il post del sindaco di Scalea Giacomo Perrotta
Come detto, per Perrotta quello messo in atto è un vero e proprio sciacallaggio politico, che ha come unico obiettivo quello di screditare e diffamare l’amministrazione. La minoranza dimentica tutti gli “orrori” commessi nel passato e che l’attuale governo cittadino deve assolutamente risolvere, avendo addirittura le mani legate di fronte a molte situazioni.
Per quanto riguarda i cosiddetti accessi a raso, invece, “per fugare le malelingue messe in giro ad arte – si legge nella nota di Perrotta – quelli ‘a filo con il manto stradale’, non sono soggetti a pagamento, e sapete dove è scritto questo? Nel Regolamento che la mia amministrazione ha proposto ed approvato ed altri senza neanche leggerlo hanno approvato altrimenti avrebbero letto delle esenzioni presenti”.
Ma il primo cittadino ha anche ricordato che: “i miei timori personali, provenienti da questa continua campagna mediatica di odio, li affido nelle mani delle forze dell’ordine per tutelare me, la mia famiglia ed i componenti della mia amministrazione”.
Il video-messaggio di Angelo Paravati
La nota del sindaco di Scalea Giacomo Perrotta
La Domenica delle Palme parlavo di predicatori di pace e non di costruttori di pace ed infatti i primi si sono palesati immediatamente, proprio in concomitanza della ricorrenza della Santa Pasqua.
Da parte mia solo qualche precisazione al fine di non alimentare il clima di odio, che, comunque, già serpeggia a Scalea e non certo a causa mia.
Credetemi, fino a poco tempo fa ci rimanevo male nel leggere certe affermazioni ma poi ho imparato a dare il giusto peso alla provenienza ed ora non posso che riderci su.
Ci rido perché conosco la situazione che loro, e vicinissimi a loro, hanno lasciato.
Conosco i disastri che hanno lasciato e che sono frutto di promesse che non potevano fare e che, ovviamente, non hanno potuto mantenere.
Le parole affidate a Facebook, cariche di odio, provengono da chi in ogni apparizione pubblica si traveste da agnello, predica la pace, offre disponibilità al confronto, da consigli, ricette per la pace nel mondo, ma in realtà aizza la cittadinanza essendo perennemente in campagna elettorale.
Due sono le cose, o il finto buonismo fa ancora breccia nelle menti o si è istigati da qualcuno che esternamente non ha ancora metabolizzato il risultato elettorale, altrimenti non si capisce come un “buono”, o all’apparenza presunto tale, possa scrivere parole così cariche di risentimento.
Lo ribadisco con forza, noi non vogliamo rovinare nessuno o mandare nessuno sul lastrico ma stiamo pagando il loro famoso “ poi vediamo”.
Il tempo del loro “poi vediamo” purtroppo è arrivato ed è oggi e mi chiedo se chi ora predica bene avrebbe continuato con “ il poi vediamo”.. evidentemente si.
Per chi non conosce la leggenda del Poi Vediamo, è questa:
Ma si deve pagare l’imposta sulla pubblicità? Mò non è mument po’ vidim….traduzione: dal 2012 non si paga l’imposta sulla pubblicità.
Ma si devono pagare i passi carrabili? Mò non è mument po’ vidim ….. traduzione: dal 2012 non si pagano i passi carrabili.
Ma è proprio necessario pagare la TARI e SII? Mò non è mument po’ vidim …..traduzione: milioni di euro di crediti vantati dal Comune.
Ora dicono che io sono il Sindaco che tassa i commercianti, che fa chiudere le attività commerciali, che manda alla fame le persone, tutte falsità, diffamazioni e frutto del loro:” MO’ NON E’ MUMENT PO VIDIM…”.
Per inciso, il regolamento per il Canone Unico è stato approvato con nessun consigliere contrario, un solo astenuto, e quindi chi ha votato a favore era cosciente che sarebbero arrivate le richieste di pagamento.
Fatemi capire, dicono che sono il Sindaco che sta vessando i commercianti e poi Il Gruppo Per Scalea protocolla una richiesta per sapere i nomi dei commercianti che hanno debiti nei confronti dell’ente superiori a 3000 euro e quali azioni per recuperarli abbiamo intrapreso proprio contro i commercianti.
Quindi al posto mio anche loro avrebbero azionato gli strumenti che la legge impone per il recupero?
Che si abbia il coraggio di dirlo senza trincerarsi dietro il buonismo di facciata.
Una ulteriore precisazione, per fugare le malelingue messe in giro ad arte, riguarda i famosi accessi a “raso”. Ebbene gli accessi a raso, ovvero che sono “a filo” con il manto stradale, non soggetti a pagamento, e sapete dove è scritto questo? Nel Regolamento che la mia amministrazione ha proposto ed approvato ed altri senza neanche leggerlo hanno approvato altrimenti avrebbero letto delle esenzioni presenti.
Ah, quasi dimenticavo, non mi risulta che ex amministratori del Comune di Scalea ed ora consulenti esterni, o ex amministratori anche di Enti Consortili, in passato abbiano amministrato pro bono senza percepire indennità e tengo a precisare che quando si parla di un aumento sino a 4.000 euro delle indennità del sindaco, questa è una pura diffamazione e l’adeguamento graduale è interamente coperto da un fondo statale e che non grava sul bilancio comunale.
Ricambio con affetto tutte le belle parole che durante la diretta fra poco sicuramente mi riserverete ma la differenza con le mie dirette sta nel fatto che io dico la verità con documenti alla mano.
State sereni, continuerò a fare il possibile per risollevare le sorti del mio paese, anche a costo di essere impopolare, ma con la consapevolezza di essere sulla strada giusta.
A chi sta provando, ripetutamente, a mettermi contro il mio paese dico che non ci riuscirà perché io qui ci sono nato ed è inutile dire, per replicare, che non importa dove si nasce.
Invece importa dove si nasce e per qualcuno Scalea è stata, è e sarà sempre solo terra di conquista, ma non per me.
Per il resto, i miei timori personali, provenienti da questa continua campagna mediatica di odio, li affido nelle mani delle forze dell’ordine per tutelare me, la mia famiglia ed i componenti della mia amministrazione.
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