CALABRIA. SANTA MARIA DEL CEDRO. I VOLONTARI DI “GAIA” SALVANO CUCCIOLI ABBANDONATI IN UNA TOMBA
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa
Rinvenuti abbandonati in una tomba di Santa Maria del Cedro (Cs) da parte di una volontaria di Gaia Animali & Ambiente chiamata in loco da alcuni turisti. Qualcuno li aveva abbandonati all’interno della tomba…
Le due cucciole ora sono dal veterinario di riferimento, sembra stiano bene. Hanno poco più di 45 giorni. Erano state buttate in una bara aperta dentro un loculo probabilmente oggetto di una recente estumulazione. Le hanno sentire guaire e, vista una, hanno chiamato la delegazione di Gaia Animali & Ambiente. La volontaria di Gaia, Carmen Campilongo, è intervenuta sul posto e ha rinvenuto la seconda cucciola mentre la prima l’avevano recuperata già i turisti.
“Se i due signori che ci hanno allertati non si fossero recati in loco per visionare la tomba di famiglia, il loro destino sarebbe stato diverso…”, riflette il referente della delegazione Alto Tirreno Cosentino di Gaia Animali & Ambiente, Francesco Corrado.
Si tratta di due cagnoline. Forse sono state abbandonate da cacciatori, ma tante ipotesi sono aperte. “Ricordo che l’abbandono di animali è un reato sanzionato dal Codice penale: si rischiano multe pesantissime”, dichiara il presidente nazionale di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer.
“Ci stiamo impegnando, in collaborazione con alcune amministrazioni comunali, per cancellare queste scene dal territorio. Con il progetto “Zero cani in canile” ideato da Francesca Toto e ora approdato in Calabria proviamo a dare una scossa concreta e a azzerare randagismo e abbandoni”, proseguono i volontari di Gaia. Con microchippature dei cani, con controlli da parte delle forze dell’ordine, con campagne di adozione, con sensibilizzazione dei cittadini, con educazione nelle scuole. “Anche il Comune di S. Maria del Cedro ha dimostrato forte interesse per il progetto e a breve attendiamo la formalizzazione ufficiale dell’adesione”.
“Zero cani in canile è un progetto dove vincono tutti: la civiltà di un popolo, gli animali, e le casse comunali”, concludono Francesca Toto e Edgar Meyer. “Perché -se adottato e attuato concretamente- fa risparmiare ai Comuni i costi di mantenimento di centinaia di cani rinchiusi, senza colpe, nei canili”.