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Cronaca. Assolti i fratelli Iannotti di Praia a Mare nel processo “Febbre dell’oro nero”

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Assolti perché «il fatto non sussiste». Con questa formula il Tribunale di Lagonegro ha prosciolto in primo grado Antonio Iannotti, 56 anni, detto Tonino, e il fratello Fabio, 48, entrambi di Praia a Mare, imputati nel maxi-processo scaturito dall’inchiesta della Dia di Potenza denominata “Febbre dell’oro nero”.

I giudici hanno riconosciuto l’estraneità dei due uomini alla vicenda, smentendo la richiesta del pm antimafia di Potenza, Vincenzo Montemurro, che aveva chiesto tre anni di reclusione per ciascuno. La sentenza è arrivata a fronte di condanne emesse per oltre trenta imputati del procedimento.

L’indagine risale all’aprile 2021, quando oltre 400 uomini delle forze dell’ordine eseguirono decine di misure cautelari nei confronti di 45 persone in tutto il Sud Italia, accusate a vario titolo di riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro illecito, intestazione fittizia di beni e società, attività finalizzate al contrabbando di idrocarburi. Tra i destinatari delle misure figuravano anche i fratelli Iannotti, sottoposti agli arresti domiciliari per circa tre mesi.

Dal primo momento i due si professarono innocenti, posizione confermata oggi dalla sentenza. A difenderli sono stati gli avvocati Giuseppe Bello e Giuseppe Fortunato, entrambi del foro di Paola. «Esprimo grande soddisfazione per l’esito favorevole – ha commentato Fortunato – che ha riconosciuto l’innocenza del mio assistito, ripagandolo almeno in parte dei tre mesi di restrizione subiti».

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